Piscina comunale, gestione alla Fin ma senza una gara: «Sarà battaglia»

Piscina comunale, gestione alla Fin ma senza una gara: «Sarà battaglia»
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Domenica 2 Febbraio 2020, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 19:35

«Ci vediamo in Consiglio». Sull'annuncio del sindaco Giovanni Arena di affidare la piscina comunale alla Fin, Alvaro Ricci (Pd) e Giacomo Barelli (Forza civica) dichiarano aperta la battaglia, perché «le decisioni vanno prese nelle sedi deputate e invece per l'ennesima volta si annunciano affidamenti a mezzo stampa».

Nel 2020 «troverà definizione la trasformazione dell'impianto natatorio comunale in un centro federale Fin. Sarà la stessa Federazione nuoto che ne prenderà in carico la gestione»: così Arena in un comunicato.
L'intenzione è affidare la piscina direttamente per 10 anni continuando a coprire le spese per le utenze, circa 45 mila euro al mese.

Un annuncio che secondo Barelli «è piuttosto grave, anzi intollerabile dice - e contro ogni principio di buona amministrazione. Sarà scontro durissimo. E' già capitato con rifiuti, Natale e concerto di Capodanno: non si può continuare ad anticipare affidamenti a mezzo stampa piuttosto che con gli atti. Non mi sembra poi che la gestione attuale sia vantaggiosa e comunque ci sono già le linee guida approvate dal consiglio per il bando».

Neanche Ricci vede di buon occhio l'operazione. «Un sindaco che anticipa le scelte del consiglio - spiega - lascia molto a desiderare come rispetto dell'aula. Ammesso che tutto ciò che si vuole fare sia legittimo, le decisioni vanno prese nelle sedi deputate. E quelle in cui non sono state valutate col dovuto rispetto le proposte della minoranza, spesso non hanno portato bene all'amministrazione. Per la città, le associazioni e il nuoto libero poi quali spazi rimangono? Se anche la Fin facesse la sua parte si potrebbe pure aprire un ragionamento».

Barelli parla di «sfregio a tutte le regole amministrative» non certo per la Fin, ma «perché riteniamo che la piscina vada affidata alle migliori condizioni possibili per i cittadini e per il Comune. E così ora non è. Vogliamo inoltre vederci chiaro: questa situazione nasce come temporanea mentre ora ci troviamo un accordo in assenza di una gara pubblica».

Il civico è pronto a «fare appello a tutte le autorità», mentre secondo il dem con l'attuale copertura delle utenze «c'è già materiale per la Corte dei Conti. A questo passivo conclude Ricci vanno inoltre aggiunti i mancati introiti che deriverebbero dal canone mensile tramite affidamento con bando: è pura follia».

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