«Paternesi un uomo libero, amante della bellezza»

«Paternesi un uomo libero, amante della bellezza»
di Maria Letizia Riganelli
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Domenica 20 Agosto 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 18:19

Il vangelo aperto sulla bara e una singola rosa rossa. Lasciata come una carezza dalla figlia Monica. L’ultimo saluto al maestro Alessio Paternesi è un abbraccio, riservato e composto, all’uomo che dispensava bellezza e grazia con la sua arte; e sorrisi e occhi luminosi a chiunque incontrava nel suo cammino. Ieri pomeriggio nella chiesa di Sant’Angelo in Spatha don Ivo Bruni lo ha celebrato.

«Paternesi è stato un uomo gentile e fine, attento e pieno di cortesia - ha detto il sacerdote nell'omelia -. Lascia un grande vuoto, nella sua famiglia e tra gli amici ma anche nel mondo dell'arte e della cultura. Non dimenticheremo il suo squisito sorriso, era un amante della bellezza». Alessio Paternesi è morto venerdì all’ospedale Belcolle all’età di 85 anni. A salutarlo per l’ultima volta i familiari, la moglie Danka Schroeder, la figlia Monica, i parenti, gli amici di sempre e gli studenti che con lui hanno scoperto la passione per l’arte. Presenti anche il presidente della Provincia Alessandro Romoli, l'assessora Patrizia Notaristefano per il Comune di Viterbo e il sindaco di Civita Castellana Luca Giampieri. «Sono orgogliosa di tutto ciò che papà ha lasciato - ha detto la figlia al termine del funerale -. Ha avuto la voglia di esserci e di lasciare una traccia indelebile. Abbiamo sentito tanto calore in questi giorni e voglio ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicini. A partire dai suoi angeli custodi in terra, gli amici Beniamino e Felice».

Il presidente della Provincia Romoli lo ha ricordato come un «Pezzo della storia del Viterbese. Un uomo libero che ha saputo vivere la sua arte fino in fondo». Il sindaco di Civita Castellana Giampieri ha sottolineato l'attaccamento dell'artista per la sua città natale. «Il legame e l'amore con la sua terra di origine è sempre stato inscindibile.

Per questo la città gli dedicherà un luogo significativo». Un luogo per ricordarlo e celebrarlo. Prima dell’ultimo saluto al maestro Paternesi è stata allestita una camera ardente in Provincia. Sul feretro la rosa rossa della figlia, tre peperoncini, e un caffè appena fatto. Lo stesso che proprio ieri, come ogni sabato mattino, avrebbe preso al caffè Centrale con i suoi amici. Un appuntamento a cui non rinunciava mai. Accerchiato dai suoi “angeli custodi”, si sedeva ai tavoli all’aperto e col caffè in mano si perdeva nelle chiacchiere infinite. Paternesi era anche questo. Un artista internazionale, un amico fraterno, un padre e un marito amorevole. E soprattutto un amante della vita e della bellezza.

Alessio Paternesi, era nato il 28 ottobre del 1937 tra i vicoli e le piazze del centro storico di Civita Castellana, era un pittore e scultore tra i più apprezzati. Le sue opere sono state esposte in Italia e all’estero. A soli 22 anni partecipò alla VIII Quadriennale di Roma. Per un lungo periodo, ha esposto in numerose gallerie negli Stati Uniti, ed in molti paesi europei. Con il ritorno a Viterbo, all'inizio degli anni novanta, Paternesi rinnovò il suo interesse per la scultura. Fra le tante opere scultoree realizzate, il monumento in bronzo dedicato ai Facchini di Santa Rosa e il monumento in bronzo ai Caduti dell'ultima guerra mondiale, posizionato a piazza del Sacrario. Durante la sua lunghissima carriera Paternesi ha realizzato dipinti ispirati alla Divina Commedia. Nel 2007, in occasione degli 80 anni della Provincia, gli è stata dedicata una mostra e dieci anni dopo è stata organizzata la mostra antologica Palazzo dei Priori di Viterbo, come omaggio della città per i suoi 70 anni.

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