Un vecchio proverbio arabo dice «Un conto è parlare del toro, un conto entrare nell’arena», domani il Monterosi smetterà di parlare del toro ed entrerà finalmente nell’arena. Un’arena metaforica visto che i viterbesi debutteranno per la prima volta nella storia in serie C, un campionato professionistico che ha segnato l’epopea calcistica del Paese e della provincia di Viterbo. 4000 mila abitanti, uno dei centri più piccoli del calcio che conta, con una serie di prime volte che mettono i brividi. Per motivi logistici, i biancorossi, giocheranno al Rocchi di Viterbo e lo faranno stuzzicando la curiosità degli sportivi viterbesi che domani sera popoleranno il Rocchi in discreta misura. Altri giungeranno da Monterosi portandosi per strada un sogno che il club del presidente Luciano Capponi ha coltivato per diversi anni e che – finalmente – diventerà realtà.
Intanto, una notizia arriva dal mercato: il Monterosi ha ingaggiato per due anni il difensore ex Viterbese, Emmanuel Mbende, che era stato svincolato dalla società gialloblù.
A battezzare la grande serata di esordio (calcio d’inizio ore 20,30) ci sarà un personaggio di eccezione: il Foggia sbarcherà nella Tuscia guidato dal condottiero Zdenek Zeman, uno che ha guidato la battaglia per un calcio pulito e che non ha mai nascosto le proprie idee a rischio di scontrarsi con il Palazzo e con i vertici del calcio italiano.
«Diciamo che con il passare dei minuti e delle ore sento l’emozione che sale – racconta Capponi – abbiamo parlato a lungo della serie C e ora finalmente ci siamo. Non so che di dire: quello che abbiamo fatto in questi ultimi mesi è stato qualcosa di straordinario: la voglia di continuare a sorprendere però, c’è ancora e siamo pronti a stupire con effetti speciali». Capponi ha voluto cambiare la denominazione in Monterosi Tuscia: dovrà essere la squadra della Provincia; un nome da portare in giro per tutta Italia. «Ho spinto molto per questo – ammette Capponi – domani a Foggia sapranno che giocheranno contro un intero territorio. Le radici sono importanti e per questo abbiamo insistito per giocare a Viterbo: non avrebbe avuto senso vivere questa favola lontano da casa». E allora Monterosi: vivi la favola e continua a sognare anche nel calcio che conta.