Crollo al ristorante "Al Miralago" che ha ucciso il titolare, indagini per omicidio colposo

Il ristorante a Montefiascone
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Lunedì 19 Giugno 2023, 05:45 - Ultimo aggiornamento: 21:37

Nessuna avvisaglia prima della tragedia. Solo un forte boato e la terra che cade pesante e veloce e fa crollare il solaio del ristorante. Proprio sopra la testa di Massimo Pini, cuoco 44enne, e del titolare Paolo Morincasa di 72 anni. Entrambi si trovavano tra la cucina e le scale che conducono alla cantina del locale.

Frana terrapieno su un ristorante a Montefiascone (Viterbo): morto il titolare Paolo Morincasa, ferito il cuoco

Stavano ultimando i preparativi del pranzo per un’ordinaria domenica estiva. Ma la tragedia ha spazzato in un lampo l’ordinaria domenica sul lago. Ieri mattina alle 11,30 il terrapieno della collinetta che si trova dietro il ristorante “Al Miralago da Paolo” in via Bandita a Montefiascone è crollato intrappolando il proprietario, che è stato trovato senza vita dai soccorritori, e il cuoco 44enne.

Lo chef è salvo per miracolo. Gridava aiuto, mentre la terra provava a seppellirlo. Ha tentato di salvarsi la vita respirando l’ultima parte di aria rimasta infondo alla cantina. E poco prima di essere inghiottito le mani dei vigili del fuoco, che per arrivare a lui hanno scavato anche con le unghie, sono riuscite ad afferrarlo e a trarlo in salvo. Lo chef estratto vivo dalle macerie è stato trasportato all’ospedale Belcolle in stato di shock, qui è stato ricoverato per politraumi ma non sarebbe in pericolo di vita.  

Scampati alla tragedia i familiari di Paolo Morincasa e gli altri dipendenti che si trovavano nella sala di fronte al ristorante sistemando i tavoli. Sarebbero stati loro a lanciare l’allarme dopo aver sentito il boato e visto la terra staccarsi dal costone e piombare sul locale. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Montefiascone, del comando provinciale e del Nucleo investigativo, i vigili del fuoco dei distaccamenti di Gradoli e Viterbo, volontari della protezione civile, la guardia di Finanza, la polizia locale e sanitari del 118. Secondo i primi accertamenti all'origine del crollo ci sarebbero dei lavori di ampliamento del ristorante.

Motivo per cui ieri sul teatro della tragedia, oltre alla pm Eliana Dolce, sono arrivati anche gli ispettori del lavoro che nei prossimi giorni dovranno indagare su ogni aspetto relativo all’ampliamento e sulla ditta che stava eseguendo i lavori.

La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, ma al momento non ci sarebbero nomi iscritti sul registro degli indagati. Per fare luce sulla dinamica dell’incidente ieri pomeriggio il nucleo investigativo dell’Arma ha utilizzato anche i droni, per avere una panoramica esatta dei luoghi.

Altri dettagli arriveranno anche dallo stato del locale, al momento impraticabile a causa dei detriti e dalla terra lasciati dal crollo del costone. Decine le persone ascoltare ieri dai carabinieri, che stanno raccogliendo tutte le testimonianze per ricostruite la dinamica. «C’erano dei lavori di ampliamento, proprio sulla pertinenza del locale - ha afferma la sindaca Giulia De Santis, arrivata in via Bandita poco dopo il crollo -, quella accaduta è una tragedia per tutta la comunità. Se ne va un personaggio che ha dato lustro al paese e che se ne è andato lavorando, perché anche in questa domenica , Paolo stava lavorando affinché le persone potessero passare una giornata serena in quella che era la sua casa. 

La comunità di Montefiascone è sconvolta, incredula, addolorata, perché Paolo è stato davvero un pezzo di storia importante di Montefiascone». Appena si è diffusa la notizia tra la comunità di Montefiascone hanno iniziato ad arrivare decine di cittadini. Sconvolti per la tragedia e addolorati per la morte di “Paolino”. «Era un’istituzione - raccontano - qui lo conoscevamo tutti. Non c’è persona di queste parti che non abbia mangiato al suo ristorante».

Al Miralago esisteva da 45 anni, era lo storico locale di Montefiascone dove si trascorrevano serate ammirando il lago di Bolsena. «Era la storia di questo paese - dicono ancora - e ora non c’è più. Era sempre sorridente, un lavoratore instancabile».

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