Crollo di Firenze, morte di Luigi Coclite: oggi l'autopsia, sabato il funerale a Collesalvetti

Seconda vittima legata all'Abruzzo: l'operaio marocchino di 56 anni era residente all'Aquila

Crollo di Firenze, morte di Luigi Coclite: oggi l'autopsia, sabato il funerale a Collesalvetti
di Teodora Poeta
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Giovedì 22 Febbraio 2024, 10:03

C’è una seconda vittima nel crollo del cantiere Esselunga di Firenze legato all’Abruzzo. Si tratta dell’operaio marocchino di 56 anni Bouzekri Rahimi che era residente all’Aquila, ma da poche settimane, da quanto si apprende, era arrivato a Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia, dove alloggiava a casa di amici e conoscenti.
Solo ieri mattina, a distanza di cinque giorni dalla tragedia, la Asl di Firenze su delega della procura ha posto i sigilli di sequestro dell’intero perimetro dell’area occupata dal cantiere in costruzione del nuovo supermercato in via Mariti dopo che anche l’ultimo corpo è stato recuperato.

Oggi, intanto, all’istituto di medicina legale di Firenze verrà eseguita la prima autopsia sul corpo dell’operaio originario di Montorio, Luigi Coclite che 60 anni li avrebbe compiuti quest’anno, l’unico italiano deceduto nel crollo. Incaricati dalla procura i medici legali Martina Focardi, Beatrice Defraia e Rossella Grifoni. Dopodiché è presumibile che sabato si possano svolgere i funerali, con il lutto cittadino che verrà proclamato in concomitanza dal sindaco Fabio Altitonante e dal primo cittadino di Collesalvetti, il paese nel Livornese dove Coclite viveva con la famiglia.

La sua salma, così come aveva fatto sapere anche il fratello Marco, sarà cremata. Nei giorni successivi seguiranno gli esami irripetibili sui corpi degli altri operai, tre marocchini e un tunisino, la cui identificazione è stata fatta tramite impronte digitali senza bisogno dell’esame genetico del Dna. Nel caso di Coclite, invece, è stato più facile perché addosso aveva i documenti. Sull’accaduto è stato subito aperto un fascicolo per omicidio plurimo colposo e disastro colposo. Quello che dovrà essere accertato è lo stato della trave e se sia stato commesso un errore durante il suo posizionamento o se, ancora, la colpa possa essere stata di un perno non fissato oppure dello slittamento della mensola su cui era appoggiata. Ipotesi al momento tutte al vaglio della magistratura che sicuramente nei prossimi mesi si avvarrà di periti per ricostruire l’accaduto.

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