Militari e molto altro: missioni internazionali, trasporti sanitari, soccorso ai civili. I 67 anni dell'Aviazione dell'Esercito

La cerimonia all'aeroporto Fabbri di Viterbo
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Venerdì 11 Maggio 2018, 12:28 - Ultimo aggiornamento: 12:37
Sessantasette anni molto ben portati. Sono quelli celebrati ieri per il 67° anniversario della costituzione dell’Aviazione dell’Esercito (Aves), nall’hangar del 28° gruppo squadroni “Tucano” all’aeroporto militare “Fabbri” a Viterbo. Alla cerimonia erano presenti il Capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Farina, con il comandante delle Forze operative terrestri, generale di corpo d’armata Federico Bonato e le autorità civili, militari e religiose della città e della provincia di Viterbo, unitamente alle associazioni combattentistiche e d’arma.

L'Aves è nata nel 1951 con lo scopo di consentire alla forza armata di concepire, organizzare e condurre operazioni terrestri anche con velivoli. Prima della cerimonia, il comandante dell’Aviazione esercito, generale di brigata Paolo Riccò, ha deposto una corona di alloro al monumento ai Caduti aviazione dell’esercito, per onorare la memoria di quanti, nell’adempimento del proprio dovere, hanno donato la vita alla Patria.

In 67 anni di storia, ovunque l’Aves sia stata impiegata, ha disegnato un percorso evolutivo basato  su un unico filo conduttore: la passione per il proprio lavoro. Concetto enfatizzato dal generale Riccò che, ringraziando tutti gli uomini e le donne della specialità, ha posto l’accento sui passi compiuti durante questo anno di comando durante il quale, i Baschi Azzurri, «si sono sempre dimostrati aderenti nel rispondere alle mutevoli esigenze d’impiego, mantenendo sempre alti i propri standard operativi, grazie all’addestramento svolto nelle molteplici esercitazioni con scenari nazionali e internazionali e alla preparazione e professionalità dei propri militari».

Per l’Aviazione dell’Esercito «è doveroso porre l’accento sull’impiego “duale” che ha coinvolto i diversi assetti della specialità su più fronti: dalla campagna antincendi per circa 350 ore di volo, al trasporto sanitario d’urgenza, dall’impiego di unità a supporto dell’operazione “Strade Sicure”, ai più recenti interventi a favore della comunità come lo scorso gennaio in Val Venosta dove gli elicotteri dell’Esercito sono stati impiegati per portare in salvo 70 turisti rimasti bloccati dalle valanghe», è stato sottolineato.

A dare alla cerimonia una nota di maggiore solennità, anche le parole del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, che ha voluto congratularsi con il personale dell’Aves per la passione, lo spirito di corpo che contraddistinguono la più giovane specialità tra le armi dell’Esercito. «Giorno dopo giorno, sono cresciute le capacità dell'Aves per merito di tutti voi che ci lavorate oggi e di quelli che vi hanno preceduto in un segno di continuità che caratterizza ed è la forza dell'Esercito Italiano. L'Aves è una realtà moderna e all'avanguardia, unica, che vive e opera da sempre in contesti tecnologicamente avanzati, multiarma, interforze e internazionali», ha sottolineato.

Al termine della cerimonia, gli ospiti hanno potuto visitare una mostra statica dei principali mezzi (aerei ed elicotteri) in uso all'Aviazione dell'Esercito.
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