Medici di famiglia, dopo la richiesta di rimborso della Asl "ridotta la possibilità di prescrivere farmaci". Alcuni verso il ricorso

Medici di famiglia, dopo la richiesta di rimborso della Asl "ridotta la possibilità di prescrivere farmaci". Alcuni verso il ricorso
di Federica Lupino
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Sabato 23 Marzo 2024, 05:00

“La verità è che adesso la possibilità di prescrivere da parte del medico è notevolmente ridotta. Ed è questo il motivo di tanta amarezza che serpeggia tra i colleghi. Ora la nostra professione non si svolge più con scienza e coscienza ma con scienza, coscienza e calcolatrice”. L’argomento è di quelli destinati a tenere banco per mesi, viste le conseguenze sulla vita quotidiana di tutti i cittadini. E di questo sono consapevoli i medici di medicina generale che, per bocca di Michele Fiore, segretario del sindacato di categoria, la Fimmg, esprimono tutta la loro preoccupazione per il futuro della professione.

La vicenda, rivelata dal Messaggero nei giorni scorsi è quella della richiesta di rimborso avanzata dalla Asl di Viterbo a 16 medici di famiglia su un totale di 192 operativi nella Tuscia per farmaci “indebitamente prescritti”. Si tratta, nello specifico, di gastroprotettori, farmaci per malattie a carattere infiammatorio e ostruttivo delle vie aeree, nonché vitamina D che, sulla base degli accordi vigenti a livello nazionale e regionale, devono essere “segnati” osservando pedissequamente “i limiti prescrizionali stabiliti dalla Regione Lazio con determinazione del 2022”. Nel provvedimento della Asl di Viterbo si ricorda che “le medesime disposizioni regionali prevedono, in caso di violazione dei suddetti limiti, il recupero degli importi corrispondenti al costo dei farmaci prescritti”.

La richiesta di restituire un totale di 38mila euro è arrivata via Pec ai dottori che hanno prescritto oltre il limite di 140 euro all’anno per paziente.

E adesso, oltre alle conseguenze per i malati costretti a pagare di tasca proprio alcuni medicinali che prima prendevano con ricetta, ci sono anche quelle più personali dei 16 medici coinvolti. “Abbiamo messo a disposizione dei colleghi interessati il legale della Fimmg. Alcuni hanno intenzione di presentare opposizione. Ci sono – racconta Fiore – precedenti per cui facendo ricorso spesso le cause vanno a buon fine, ovvero a favore del medico. In situazioni similari, infatti, i giudici hanno rilevato che il dato meramente numerico della prescrizione confligge con la libertà della professione. Una scelta, quella di adire le vie legali, che è comunque prettamente personale”.

Intanto, dalla scorsa settimana sulle bacheche di molti ambulatori sparsi in provincia i medici hanno affisso l’articolo del Messaggero che racconta la vicenda. Un avvertimento per i pazienti affinché siano consapevoli dei motivi per cui rischiano di non vedersi più prescritti farmaci che finora facevano parte del proprio piano terapeutico. Una dottoressa interessata dalla richiesta di rimborso ha anche stampato la Pec della Asl, specificando quali sono i medicinali finiti nel mirino.

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