Mammagialla, detenuto tenta di strangolare un agente. I sindacati: "Troppi detenuti e poco personale, mix esplosivo"

Mammagialla, detenuto tenta di strangolare un agente. I sindacati: "Troppi detenuti e poco personale, mix esplosivo"
di Federica Lupino
3 Minuti di Lettura
Giovedì 22 Giugno 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 19:09

Una richiesta avanzata. Una risposta non ancora ottenuta. Tanto è bastato per scatenare le ire di un detenuto, protagonista dell’ennesimo episodio di violenza: si è scagliato contro l’agente e ha cercato di strangolarlo. Scene di ordinaria follia quelle che arrivano dal carcere di Mammagialla, dove da mesi i sindacati denunciano una situazione drammatica: “Viterbo è uno degli istituti più problematici d’Italia per quanto riguarda l’alta percentuale di eventi critici ed aggressioni ai danni degli agenti”, assicura il Sappe. Fatto sta che il poliziotto aggredito ha avuto un prognosi di dieci giorni.

“Nella casa circondariale di Viterbo sembra non passare settimana senza che si registrino da un lato episodi violenti ed eventi critici, dall’altro richieste di urgenti provvedimenti da parte dei rappresentati sindacali Sappe dei poliziotti penitenziari” denuncia il segretario nazionale per il Lazio del sindacato autonomo polizia penitenziaria, Maurizio Somma, che per primo ha raccontato i fatti avvenuti lunedì sera. “Un detenuto ha chiesto al poliziotto della sezione giudiziaria di avere – racconta il sindacalista - il numero di protocollo di una sua istanza presentata all’ufficio Matricola”. 

Ebbene, al sentirsi rispondere che la richiesta non era partita il detenuto “ha dato in escandescenza, cercando di oltrepassare il cancello di sbarramento che porta alle scale del personale”. Il poliziotto ha cercato di chiudere il cancello ma il carcerato, aiutato da altri, glielo ha impedito. E poi si è scagliato sull’agente con una testata in pieno volto, un pugno al visto che lo ha steso a terra, quindi ha tentato di strangolarlo. 

Dal vice segretario regionale del Sappe, Luca Floris, la denuncia: “La polizia penitenziaria continua a subire violenza quotidiana tra la totale indifferenza degli organi superiori e delle istituzioni.

Torniamo a chiedere – rimarca – un intervento per tutelare l’incolumità del personale affinché si eviti qualche ennesimo dramma”. E Donato Capece, segretario generale del sindacato, aggiunge: “Servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario. Ogni giorno nelle carceri italiani succede qualcosa ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre. I detenuti, alcuni, quelli più aggressivi e violenti, evidentemente sono convinti non di essere in carcere a scontare una pena ma in un albergo, dove possono fare ciò che preferiscono…”.

Anche la Cisl, per bocca di Massimo Costantino, segretario generale della Fns, interviene sull’accaduto: “L'assistente capo coordinatore è stato portato in ospedale. Per lui – conferma - 10 giorni di prognosi. Attualmente il sovraffollamento regionale  risulta essere di  791 detenuti. E Viterbo presenta tassi effettivi di affollamento superiori al 130%”. Questo significa che i carichi di lavoro aumentano “per la presenza di detenuti problematici ma soprattutto per la carenza di personale che attualmente è di circa 80 unità”. Un mix esplosivo, insomma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA