Liste di attesa, quasi 3.500 le prestazioni garantite dal privato. Malerba (Cisl): «Esempio virtuoso di collaborazione col pubblico»

Liste di attesa, quasi 3.500 le prestazioni garantite dal privato. Malerba (Cisl): «Esempio virtuoso di collaborazione col pubblico»
di Federica Lupino
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Venerdì 7 Ottobre 2022, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 21:22

Quasi 3.500 prestazioni garantite sino alla fine dell’anno dalle strutture accreditate ai cittadini viterbesi. Sono i numeri del cosiddetto Pola, il piano operativo liste di attesa, ideato per recuperare la strada persa negli ultimi anni, con molti pazienti che si sono visti annullare visite specialistiche (e persino interventi chirurgici) perché la sanità è stata travolta dall’emergenza dettata dal Covid-19.

Il là era stato dato a fine 2021 dalla legge finanziaria del Governo. Poi è stata la Regione Lazio, all’inizio dell’estate, ad approvare il "Piano operativo per il recupero delle liste di attesa” mettendo sulla bilancia 48 milioni di euro, di cui 2,5 per la Asl di Viterbo (1milione e 678 mila euro per la specialistica ambulatoriale, 738.437 euro per gli interventi chirurgici 205.200 euro per gli screening oncologici per un totale di 2.621.960 euro). In questo quadro, per una parte della diagnostica, sono rientrati anche i privati accreditati. Quattro le condizioni del loro intervento: il rispetto dei volumi di prestazioni identificati dalla stessa Regione; erogazione entro il 31 dicembre; prenotazione attraverso il Call Center regionale e una remunerazione in extra budget con abbattimento del 10% della tariffa riconoscibile da nomenclatore.

“Premesso che la sanità pubblica viene prima di tutto – spiega Mario Malerba, responsabile del dipartimento sociosanitario per la Ust Cisl di Viterbo – quello a cui stiamo assistendo è un esempio virtuoso di collaborazione con il privato. Se il pubblico non riesce a dare tutte le risposte necessarie perché ha poco personale, la domanda è enorme o semplicemente si rompe la strumentazione, appoggiarsi alle strutture accreditate della provincia è la soluzione per garantire comunque le prestazioni sanitarie ai viterbesi senza costringerli ad andare fuori provincia”.

Un argine alla mobilità diagnostica passiva che affligge la sanità locale e che, in ogni caso, comporta enormi costi di rimborso per il pubblico. “Una soluzione – aggiunge Malerba – che, sempre se il pubblico non riuscisse a coprire tutta la domanda, sarebbe utile divenisse strutturale. L’alternativa per i viterbesi che non trovano risposte nei nostri ospedali è quella di rivolgersi fuori provincia, con disagi per loro e aggravi per le casse della sanità regionale”.

Ecco le prestazioni garantite dal privato della Tuscia per conto della Asl: 968 elettromiografie, 749 ecografie; 485 visite otorinolaringoiatriche; 428 visite ortopediche; 335 ecocolordoppler; 252 visite oculistiche; 234 elettrocardiogrammi e 22 spirometrie. Cinque le strutture accreditate coinvolte sul territorio: la casa di cura Villa Rosa e la Nuova Salus Diagnostica a Viterbo; il Poliambulatorio Da Vinci a Civita Castellana; Villa Santa Margherita a Montefiascone; Villa Paola a Capranica. Il budget di spesa per le 3.472 prestazioni è di 173.623 euro. La struttura che ha a disposizione un maggior numero di esami prenotabili è Villa Santa Margherita con 1.881, seguita da Villa Paola con 832, quindi la Nuova Salus con 486, il poliambulatorio Da Vinci con 203 e Villa Rosa con 71.

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