Lettera minatoria, la sindaca Frontini: «Contro di me un clima d'odio, ma non mi arrendo»

Lettera minatoria, la sindaca Frontini: «Contro di me un clima d'odio, ma non mi arrendo»
di Massimo Chiaravalli
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Giovedì 29 Febbraio 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 20:09

«Ho presentato denuncia contro ignoti. E prima di dare la notizia ho comunicato la mia intenzione di farlo, perché con la trasparenza e il rapporto diretto che abbiamo instaurato, la città deve sapere quello che sta succedendo». Quello che succede è una lettera densa di insulti e minacce, tra cui «bastarda, morite con gravi sofferenze». Destinataria la sindaca Chiara Frontini, finita di nuovo nel mirino.

La missiva è arrivata al protocollo del Comune. «Cosa ho pensato? Che fossero parole estremamente pesanti - dice - soprattutto perché sommate a una serie di fatti che si sono susseguiti: la registrazione di riunioni a porte chiuse, la vandalizzazione della mia auto, che si cerca di far passare come performance artistica. Non convince nessuno la spiegazione che sia stato un caso che di tutte le macchine della città sia stata individuata proprio la mia. Poi denunce, indagini... Ho pensato che fosse la sommatoria di un clima e linguaggio di odio, anche fomentato, che vuole minare la serenità dell’azione di governo, senza però riuscirci». Un clima che per lei «può avere un effetto moltiplicatore: la situazione va ricondotta a un dibattito civile. Giusto criticare l’amministrazione ed esprimere le proprie opinioni, alcune critiche a volte sono anche sostanziate e le prendiamo in considerazione. Ma non è di certo esacerbando il clima a questi livelli che si può pensare di aiutare la città, non arrivando a gesti simili».

All’interno dell’amministrazione la reazione è stata di solidarietà. «Questi episodi vengono vissuti con vicinanza a me e anche con un certo sgomento.

Sono fatti che a memoria d’uomo non sono mai accaduti nei confronti di un sindaco a Viterbo. Molti - spiega Frontini - ritengono che se non fossi stata donna e giovane queste cose non sarebbero successe. È opinione abbastanza diffusa nella maggioranza. Ci sono stati sindaci che sicuramente hanno avuto performances amministrative molto peggiori della nostra, eppure queste cose non sono accadute. Poi la valutazione la faranno i cittadini fra tre anni e mezzo».

Stavolta l’attacco è su un tema specifico: il Bagnaccio, struttura termale chiusa ormai da un po’. «Non credo assolutamente che la lettera sia legata solo a questo, ritengo che poteva essere su qualsiasi altro argomento, tra quelli complicati che l’amministrazione sta affrontando. Sono situazioni che devono essere contestualizzate all’interno di una cornice di clima di odio e anche incitamento alla violenza, non consono a una città che voglia definirsi civile». Mai passata per la testa l’idea di lasciar perdere tutto, di dire che la misura è colma? «No, nonostante gli attacchi personali anche giudiziari, si veda la denuncia di Romano» sulla questione stadio Rocchi. «Anzi, ci fanno pensare che stiamo toccando la carne viva del sistema che fino a poco fa ha governato la città con gli esiti deprimenti che conosciamo. Più queste tappe si esacerbano - conclude la sindaca - crediamo di essere sulla strada giusta».

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