L'Apea Acquarovit, che raccoglie 11 imprese nella zona artigianale dell'Acquarossa, avrà la sua piattaforma polifunzionale per il trattamento rifiuti (liquidi e solidi, pericolosi e non). Mercoledì scorso la conferenza dei servizi riunita in ambito regionale ha espresso giudizio positivo sul progetto presentato da Gea Consulting, azienda specializzata nei servizi ambientali con sede nel capoluogo. A questa decisione seguiranno, in automatico, l'emanazione del decreto di Via favorevole e l'autorizzazione. Gea consulting ha ottenuto l'ok di tutti gli enti convocati. In primis il Comune di Viterbo sul cui territorio sorgerà la struttura: 20mila metri quadrati circa di superficie sul lato di Strada Ombrone. Costo complessivo dell'investimento privato: 21,8 milioni di euro.
La piattaforma, secondo quanto spiega la relazione, è in grado di gestire fino a 250mila tonnellate di rifiuti l'anno, più una piccola parte di stoccaggio: 4mila tonnellate. Un impianto "funzionale alla realizzazione degli obiettivi che si è prefissa Apea Acquarovit in particolare quelli di riduzione dell’impatto ambientale complessivo" delle sue imprese e "di aumento della simbiosi industriale" tra le stesse.
Per Palazzo dei Priori si sono espressi i tre settori di competenza: Ambiente, Lavori Pubblici e Urbanistica.
Risale ad aprile 2021 l'istanza per l'avvio del procedimento. Un percorso durante il quale il progetto della piattaforma è stato analizzato sotto tutte le angolazioni. Fino all'approvazione.
Contro la realizzazione di eventuali piattaforme rifiuti all'Acquarossa si era espresso invece il Consiglio comunale. Era settembre 2021. L'aula approvò all'unanimità un ordine del giorno di FI alla vigilia dell'ultima conferenza dei servizi per un altro impianto rifiuti sempre all'Acqaurossa, un biodigestore, per opporsi al quale era nato anche un comitato. Anche in quel caso, l'esito finale del procedimento fu positivo.
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