Acquarossa, si decide se autorizzare la piattaforma rifiuti. Il precedente del biodigestore

Acquarossa, si decide se autorizzare la piattaforma rifiuti. Il precedente del biodigestore
di Simone Lupino
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Venerdì 4 Novembre 2022, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 08:38

Una piattaforma per il trattamento rifiuti nella zona artigianale dell’Acquarossa. Dovrebbe concludersi entro Natale il procedimento di Valutazione impatto ambientale sul progetto presentato da Gea Consulting srl il 12 aprile dell’anno scorso. Lunedì si è svolta la seconda riunione della conferenza dei servizi, durante la quale i soggetti competenti per il rilascio dei pareri (tra questi la Regione, la Provincia e il Comune di Viterbo) hanno avuto un nuovo confronto con la società proponente, una azienda specializzata nei servizi ambientali con sede nel capoluogo, sulla documentazione e le varie integrazioni prodotte nel tempo.

Della piattaforma Gea Consulting, come qualcuno ricorderà, si era parlato poco più di un anno fa in consiglio a margine del dibattito su un’altra iniziativa legata sempre al trattamento rifiuti nella zona dell’Acquarossa: il biodigestore della società Biometano Tuscia, il cui iter si avviava a termine proprio in quel periodo, con esito positivo. Due progetti distinti.

Stavolta l’opera consiste in un impianto di trattamento rifiuti speciali liquidi pericolosi e non pericolosi “caratterizzato da un ciclo di trattamento integrato di tipo chimico fisico e biologico”. La superficie è un’area di 22.000 metri quadrati.

Ulteriori dettagli sono emersi nel corso del procedimento. Si è appreso che la società proponente è una delle 11 imprese che compongono l'Apea AcquaRoVit (zona industriale Acquarossa di Viterbo), ovvero una Area produttiva ecologicamente attrezzata, la prima ad essere riconosciuta l’anno scorso dalla Regione. Il progetto di Gea Consulting “è funzionale alla realizzazione degli obiettivi che si è prefissa ApeaAcquaRoVit in particolare quelli di riduzione dell’impatto ambientale complessivo delle imprese ApeaAcquaRoVit e di aumento della simbiosi industriale della stessa Apea”, ha spiegato il professor Gian Matteo Panunzi, legale rappresentante del contratto di rete d’imprese, in un intervento.

Il 3 agosto 2021 i rappresentanti dell’Apea furono ricevuti dal sindaco Arena, che si complimentò per il riconoscimento regionale. E per sostenere lo sviluppo delle Apea è stata creata in seno alla nuova giunta una delega specifica.

Tornando al presente, si tratta ora di attendere la convocazione della prossima seduta della conferenza dei servizi, nell’ambito della quale verrà rilasciato o meno il via libera sulla base della sommatoria dei pareri dei singoli enti. Dovranno esprimersi anche Arpa e Soprintendenza, siamo, infatti, in una zona non lontana dall'area archeologica di Ferento, seppure priva di vincoli. Alcune risposte potrebbero arrivare nei prossimi giorni. Come nel caso di Palazzo dei Priori. L’architetto Stefano Peruzzo, dirigente settori VII e VIII, ha spiegato infatti che “il Comune comunque invierà parere conclusivo prima della terza e ultima seduta della conferenza di servizi”.

Il 17 settembre dell’anno scorso, approvando all’unanimità un ordine del giorno del capogruppo di FI Giulio Marini, il consiglio comunale di Viterbo si espresse negativamente sulla localizzazione del biodigestore e di eventuali ulteriori impianti di trattamento rifiuti all'Acquarossa. Posizione che nei fatti non sortì effetti sul successivo esito dell'iter per il biodigestore: il parere tecnico del Comune fu infatti positivo.

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