Immigrati, nel Viterbese ne sono spariti la metà rispetto all'anno scorso

Immigrati, nel Viterbese ne sono spariti la metà rispetto all'anno scorso
di Renato Vigna
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Martedì 9 Ottobre 2018, 13:12 - Ultimo aggiornamento: 19:18
Crollate come nemmeno le temperature, incuranti dell'autunno, hanno ancora fatto. Sono le presenze di rifugiati e richiedenti asilo nei Cas, i centri di accoglienza straordinaria, del Viterbese. Nel 2017, tra maggio e giugno, si raggiunse il picco record di 1.700 presenze nelle strutture accreditate. Ancora a febbraio, erano ospitati circa 1.560 stranieri. Da allora, i numeri sono decisamente calati. E non solo per effetto della contrazione negli sbarchi.

Attualmente, il totale è sotto i mille. Gli ultimi arrivi più consistenti si sono registrati a luglio, quando gli ospiti dei Cas di Latina chiusi per maltrattamento e carenze igienico-sanitarie, erano stati smistati in alcuni centri del Lazio: alla Tuscia ne arrivarono una settantina. Per il resto, il registro delle presenze segna continui meno.

Il motivo è presto detto: la Prefettura sta allontanando dalle strutture i migranti che hanno ottenuto la protezione internazionale. Migranti che invece sinora - per prassi consolidata dall'inizio del fenomeno - rimanevano nei Cas finché non venivano inseriti negli Sprar, i circuiti di accoglienza dei comuni.Dove finiscono? Molti in strada, non avendo un lavoro, una casa né fonti di sostentamento.

Dal Palazzo del Governo hanno prima nominato i gestori dei centri di prima accoglienza come ufficiali giudiziari, poi hanno iniziato a inviare mail: Si comunica che il richiedete asilo è dimesso dal centro di accoglienza. Pertanto, il responsabile del centro ne dia comunicazione, in lingua conosciuta al cittadino straniero, ovvero in inglese, francese o spagnolo. C'è, però, possibilità di presentare ricorso al Tar entro 60 giorni.

Intanto, ancora nessuna novità (ufficiale) sul nuovo bando per l'accoglienza degli stranieri nel 2019. Il preavviso era apparso sul sito della Prefettura ad aprile, annunciando per fine giugno la pubblicazione (in ballo circa 34,5 milioni di euro). Poi, ad agosto la nuova nota, secondo cui la pubblicazione del nuovo bando di gara sarà effettuata non appena perverranno disposizioni dal ministero dell'Interno. Da allora, solo voci non confermate secondo cui la gara non si farà e si andrà a proroghe ai Cas accreditati.
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