Gli avvocati del foro di Viterbo portano in scena lo spettacolo “Ridatemi i Sarcofagi di Mamma e Papà”

a Cura di Vetralla il 12 gennaio alle ore 21 al Cinema Excelsior

Gli avvocati del foro di Viterbo portano in scena lo spettacolo “Ridatemi i Sarcofagi di Mamma e Papà”
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Martedì 9 Gennaio 2024, 20:37

Si torna in teatro per ridere, per conoscere il funzionamento dei processi e per approfondire alcuni temi culturali della storia della nostra terra grazie agli avvocati che portano nuovamente in scena lo spettacolo “Ridatemi i sarcofagi di mamma e papà” che già ha esordito nell’ambito del Festival Ombre a Viterbo, in Piazza San Lorenzo, la scorsa estate.

Questa volta il gruppo di avvocati, che da anni si cimenta in questo tipo di spettacoli, andrà in scena al Cinema Excelsior di Cura di Vetralla il 12 gennaio alle 21 con uno spettacolo gratuito, con l’intento di far passare una serata sia leggera che di approfondimento dell’affascinante mondo degli etruschi, oltre a poter illustrare, anche se in modo paradossale, come si svolgono le udienze civili nei Tribunali.

La storia è relativa al Lucumone etrusco Lavgenio (avvocato civitonico Franco Laugeni) che si risveglia dopo circa 2500 anni e introduce l’azione civile per rivendicare la proprietà delle suppellettili contenute nelle tombe etrusche dei suoi avi, attualmente esposte nel Museo Civico di Viterbo e in particolare i sarcofagi dei suoi genitori Cocchius (avvocato Corrado Cocchi) e Cornelia (avvocato Silvia Melandri); il Lucumone, quindi, con l’assistenza dell’avv. Leonardo Ricci, chiede al Tribunale civile di Viterbo (nel caso specifico nella sezione distaccata di Vetralla) di voler accertare la sua proprietà su quei beni e di condannare il Direttore del Museo Dott. Perugio (avvocato Stefano Perugi) alla loro restituzione.

Il Direttore si oppone strenuamente e affida la propria difesa all’avv. Luigi Sini. Tutti verranno sentiti dapprima da alcuni poliziotti (avvocato Guglielmo Ascenzi e avvocato Salvatore Piermartini) per una denuncia presentata a loro carico e poi inizierà l’udienza gestita dal giudice (avvocato Anna Paradiso) con il tirocinante (avvocato Michele Mancini), saranno poi escussi i testimoni Salvatore il tombarolo (di nuovo l’avvocato Salvatore Piermartini, uno e bino), i due genitori del Lucumone (avvocato Corrado Cocchi e avvocato Silvia Melandri), l’archeologo Luigi Rossi Danielli (avvocato Stefano Fapperdue) e l’aruspice etrusco Kornos (avvocato Stefano Brenciaglia).

Ci sarà da ridere e da riflettere. Alcune notazioni: gli avvocati non sono attori quindi il pubblico dovrà essere benevolo se qualcuno si dovesse scordare la parte o leggere biecamente qualche appunto; la sentenza è incerta in quanto il copione è stato scritto ma le discussioni finali sono segrete e gli avvocati difensori le sveleranno solo al termine dell’udienza.

Quindi vinca il migliore! Lo spettacolo è stato voluto, favorito e beneficiato dal Comune di Vetralla, in persona dell’Assessore Daniela Venanzi e dalla Pro Loco di Vetralla con la sua instancabile Presidente Stefania Carlini che hanno conferito il proprio patrocinio così come la Scuola Biennale di Alta Formazione in Archeologia Giudiziaria® e Crimini contro il Patrimonio Culturale (SAG).

La compagnia teatrale dei Casaioli ha messo a disposizione tutte le proprie attrezzature sceniche, così come la Polizia Locale le divise, quindi grazie a loro. Insomma, tutti a teatro, quando vi ricapita di vedere un Lucumone in carne (tanta) e ossa?

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