«Se riusciamo a dare delle risposte siamo tutti allineati, altrimenti non so cosa succede». La diaspora di Forza Italia è l’emblema di quanto sta accadendo in generale a tutto il centrodestra. Nel partito di Berlusconi, Giulio Marini cerca di far tornare tutti all’ovile naturale, che però di suo è già spaccato, con Fratelli d’Italia in pista in solitaria. Il simbolo pende dunque da una parte, ma alcuni degli uomini più pesanti si sono già sfilati, come Elpidio Micci, o rischiano di farlo, come l’ex sindaco Giovanni Arena.
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Si parte dal simbolo: chi ce l’ha? «Da statuto – dice Marini - il coordinatore provinciale», ovvero Andrea Di Sorte. E la voglia è di posizionarsi insieme «ai firmatari del comunicato congiunto di lunedì scorso»: Lega, Fondazione e Udc. Non tutti gli azzurri però sarebbero propensi, si vedano ad esempio il presidente della Provincia Alessandro Romoli o Micci. «Ma anche loro lunedì erano insieme a noi». Sono allineati dunque? «Se riusciamo a dare delle risposte, altrimenti non lo so».
Micci non pare seguire questa strada: «E’ una scelta sua: gli ho già spiegato – continua Marini - che ho indicazioni dal partito nazionale e queste porto avanti.
Arena però non è proprio tutto di un sentimento. «Sto valutando cosa fare – spiega – e vorrei farlo con il mio partito, se uscirà una soluzione che possa alleviare le ferite della caduta dell’amministrazione». Nel centrodestra o nel centrosinistra? «Mi auguro che entro sabato si possa avere una proposta accettabile nell’ambito di quanto rimasto del centrodestra. Se non fosse così, dopo aver preso tante sberle – conclude - vedrò di trovare una formula che mi consenta di dare continuità alla mia azione amministrativa, ovviamente non all’opposizione».