Case Ater, disabile in attesa da due anni del montascale. «Non può curarsi, intervenga il prefetto»

Case Ater, disabile in attesa da due anni del montascale. «Non può curarsi, intervenga il prefetto»
di Simone Lupino
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Venerdì 16 Giugno 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 18:19

Disabile prigioniero della casa popolare senza montascale. Dopo due anni i lavori per abbattere le barriere architettoniche ancora non partono: il sindacato ora invoca l’intervento del prefetto.

Inviata ieri una lettera con destinatari l’Ater di Viterbo, il Comune di Montalto di Castro e il palazzo del Governo per informare Antonio Cananà. Chiesto che “vengano fatti in tempi ragionevoli e senza ulteriori ritardi i lavori necessari promessi da tempo”. In fondo alla lettera le firme di Marco Proietti, segretario provinciale Sicet (sindacato inquilini casa e territorio), e Fortunato Mannino, segretario Cisl Viterbo che sulla disabilità ha attivato uno sportello.

“Luca si trova come agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, impossibilitato a scendere per incontrare gli amici e ad avvalersi delle cure di cui necessita - sta scritto -.

E’ inimmaginabile che chi ha problemi di tale natura debba trovarsi emarginato dalle istituzioni. Se tale situazione dovesse causare ulteriori problemi a Luca e alla sua famiglia riterremo direttamente responsabili le persone in indirizzo”.

L’iniziativa è scattata “dopo le numerose segnalazioni e richieste per eliminare le barriere architettoniche” presenti nell’immobile di Montalto di Castro di proprietà Ater dove Luca, 47 anni, “affetto da gravi problemi di deambulazione”, vive insieme ai genitori. Una palazzina di due piani. “Nonostante le rassicurazioni da mesi ricevute e più volte posticipate a oggi riscontriamo che nessuna opera relativa all’esigenza è stata fatta”, si legge ancora.

A novembre Luca e i suoi genitori si rivolsero a Il Messaggero per lanciare un appello. La loro battaglia sostenuta dal Sicet era iniziata già da un anno e mezzo. La prima richiesta per il montascale risale ad agosto 2021. L’azienda regionale rispose che non aveva risorse, ma avrebbe cercato una soluzione.

Lo scorso 10 febbraio sembrava fatta: la direzione Politiche abitative della Regione aveva sbloccato infatti 276mila euro. Lo ricorda la Cisl nella lettera inviata ieri: “Ci risulta che la Regione abbia messo a disposizione ingenti somme per ottemperare a tale ed altre situazioni simili e urgenti”. Nella determina regionale veniva citato il caso di Luca (“Montalto di Castro”) insieme ad altri tre tra Civita Castellana e Viterbo.

L’Ater aveva poi pubblicato anche un “avviso per la formazione di una graduatoria”. Scadenza il 31 marzo. Luca ha fatto domanda, ma da allora sono passati altri tre mesi e tutto tace. All’ultima richiesta di informazioni da parte della Cisl - sempre molto collaborativa - l’Ater non ha replicato.

“E’ un problema che riguarda Luca e tante altre persone”, aggiungono a voce dal sindacato. “Mai avremmo dovuto pensare di arrivare a chiedere l’intervento del prefetto nel 2023 per una questione del genere. Un fatto che purtroppo dimostra scarsa attenzione da parte delle istituzioni verso i disabili”.

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