La definiscono come 'pubblicità progresso'. Il contenuto è questo: “Che vi devo dire? Se volete tagliare corto potete passare da via Mazzini”. Un ironico, ma nemmeno troppo, suggerimento su come aggirare gli ingorghi lungo viale Raniero Capocci arriva proprio dai commercianti di quella via, tra le poche del centro storico di Viterbo in cui le vetrine accese superano ancora le saracinesche abbassate. A farsi portavoce di un messaggio da parte degli “amici di via Mazzini” è Antonio Di Stefano, titolare della AD Grafica: tramite la sua pagina Facebook non solo consiglia il modo più semplice di evitare la fila – girando cioè per porta della Verità - ma illustra anche tutti i vantaggi che la deviazione potrebbe arrecare. Perché, come detto, di attività commerciali in quel tratto di centro ce ne sono davvero molte e per ogni esigenza.
Eccolo, allora, l’elenco dei punti di forza di via Mazzini: “Vi prendete un bel gelato da Roberto Zena, un caffè al bar Valentino; la frutta e la verdura dalla Kate. Rifate le chiavi o le scarpe da Giuseppe; un po’ di cacio buono sempre da Roberto Zena e la ciccia da Gianluca Nardi; un altro bel caffè - tanto via Mazzini è lunga - da Amaris caffè o dalla Rosetta del bar Savi”, suggerisce Di Stefano tanto per iniziare.
Un’idea che sperano seguano in molti tra quegli automobilisti infuriati per la lunga coda che in questi giorni parte all’altezza della Camera di Commercio per terminare solo una volta superato il semaforo di Porta Romana. Sul banco degli imputato il cantiere di Pnrr che crea un imbuto, con restringimento di carreggiata, all’altezza del Paolo Savi ma che si ripercuote su tutta la viabilità intorno alle mura per centinaia di metri.