Bugie e omissioni, nonna Mirella Iezzi rischia il processo

L'appartamento dell'omicidio
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Mercoledì 31 Gennaio 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 18:13

​Bugie e omissioni durante l’omicidio di Maria Sestina Arcuri, nonna Mirella Iezzi rischia il processo. L’ottantenne, nonna di Andrea Landolfi condannato in via definitiva a 22 anni di carcere, questa mattina comparirà davanti al gup del Tribunale di Viterbo per l’udienza preliminare. La donna è accusata di falsa testimonianza, omissione di soccorso e abbandono di minore. La Procura ha già chiesto il rinvio a giudizio, ma a decidere le sorti dell’anziana, assistita dall’avvocato Guido Giannini del foro di Roma, sarà il giudice.

La stori è nota. La notte tra il 3 e 4 febbraio di 6 anni fa a Ronciglione Maria Sestina Arcuri venne lanciata dalla scale dal fidanzato Andrea Landolfi. Un lancio che le costò la vita. Quella notte a casa con la coppia c’era anche Mirella Iezzi e il figlio di appena 5 anni di Landolfi. Era presente quando la ragazza stava male e il fidanzato non chiamava i soccorsi. Da testimone oculare però nascose particolari importanti agli investigatori, per tentare di proteggere l’amato nipote. 

«La Iezzi - scrivono i giudice della Corte d’Appello nelle motivazioni della sentenza per l’omicidio -ha mentito fin dall’audizione davanti ai carabinieri, l’anziana signora ha lucidamente mentito sugli orari per coerenza con la sua scrittura di una sceneggiatura da commedia in luogo del racconto di una tragedia».

Un’anziana non solo inattendibile, ma che avrebbe anche preso in giro chi aveva davanti. «E non è il caso di scomodare aggettivi di forte impronta morale (meschino, diabolico, degenerato) - scrive ancora la Corte d’Appello - per decorare il comportamento della Iezzi».

A farla finire davanti al gup non sarebbe stato solo il comportamento da nonna iperprotettiva. Mirella Iezzi avrebbe mentito alla Procura, avrebbe abbandonato il minore che era in casa con lei e Andrea Landolfi e infine di omissione di soccorso. Quest’ultima accusa è per la morte di Maria Sestina Arcuri. In quanto «nonostante l’importante trauma provocato da Andrea Landolfi alla fidanzata, che nell’immediato rigettava e perdeva sangue dall’orecchio, usciva dalla propria abitazione omettendo di prestare assistenza e di chiamare immediatamente i soccorsi sanitari». Domani i familiari di Sestina potrebbero decidere di costituirsi parte civile contro la donna, proprio come hanno fatto nel processo per omicidio ormai arrivato a sentenza definitiva.

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