Biglietti per Santa Rosa, vendite al via nel caos: "Qui c'è gente che si sente male"

Biglietti per Santa Rosa, vendite al via nel caos: "Qui c'è gente che si sente male"
di Renato Vigna
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Lunedì 21 Agosto 2023, 18:03 - Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 19:27

“Qui c’è gente che si sta sentendo male”. Certo, le temperature di ieri intorno ai 35 gradi non hanno di certo aiutato. Ma l’esordio dei festeggiamenti di Santa Rosa per l’anno 2023 sono iniziati sotto una cattiva stella, o meglio un sole cocente, che dimostra quantomeno una carenza di organizzazione. Nonostante temperature estreme fossero attese, i viterbesi in fila ieri all’ufficio Turistico, nella Pensilina di piazza Martiri d’Ungheria, hanno rischiato un’insolazione.

Lunghi, lunghissimi tempi di attesa. Nessuno spazio ombreggiato. Alcuna chance di prendere un numeretto e allontanarsi per trovare refrigerio anche fosse sotto i pini antistanti. La fila andava fatta “fisicamente”, come riporta la comunicazione diramata dal Comune. Il motivo? I primi biglietti sono destinati ai residenti. A loro, come l’anno scorso, il Comune ha riservato 300 posti, per un massimo di 4 ticket ciascuno, disponibili fino al 23 agosto alle 18: un residente può acquistare massimo 4 biglietti per altrettanti residenti nel Comune, mostrando copia del documento. Le alternative, ovvero i canali di vendita online o i punti vendita riportati in un apposito elenco, sono più difficili da percorrere: le prevendite sul portale i-ticket.it aprono oggi a mezzogiorno. Il rischio era quindi di aspettare per non trovare più i biglietti dedicati ai residenti. Che in effetti ieri a metà mattinata erano già esauriti (l’ufficio Turistico ha aperto alle 9).

Ecco, allora, che i viterbesi si sono messi in coda già alle prime luci del giorno per assicurarsi quei benedetti 4 posti a testa. “Da stamattina presto – è lo sfogo di una pensionata sui social - sono in fila per comperare i biglietti per vedere la Macchina di Santa Rosa con la mia consuocera di Milano.

Cose da pazzi, dopo 4 ore di attesa ancora c'è una marea di gente davanti a me”.

Quello che la signora lamenta è l’assenza “di un salvacode o di numeretti autogestiti sotto un sole cocente. Il Comune non avrebbe potuto mettere un display come alla Asl, ad esempio? Un'organizzazione - la bolla - da terzo mondo, nel disinteresse totale dei promotori. Io ho il numero 145 e sono qui dalle 9:50 . Stanno al numero 95”, continua lo sfogo, vergato intorno alle 13 di ieri. E chiude: “Se non fosse stato per la mia cara ospite dal quel dì che avrei mandato tutti a quel paese”. Fatto sta che ha continuato la coda per acquistare i biglietti “liberi”, quelli cioè non riservati ai residenti, presto esauriti.

Amaro racconto e ancor più amari commenti di altri viterbesi: “Uno crede che le cose migliorino, ma non è così… Incompetenza in qualsiasi campo”, sostiene una utente dei social. E un’altra conferma il caos di ieri mattina: “Mio marito è venuto via”.

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