Auto vandalizzata, sessismo contro la sindaca: «Un tentativo per screditarmi come moglie e come istituzione»

Auto vandalizzata, sessismo contro la sindaca: «Un tentativo per screditarmi come moglie e come istituzione»
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Venerdì 16 Febbraio 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 07:37

Un attacco vandalico sessista. La macchina della sindaca di Viterbo Chiara Frontini è stata presa di mira nella notte tra il 14 e il 15 febbraio. Un blitz notturno in via Garibaldi dai connotati marcatamente misogini che richiamano l’immaginario degli accoppiamenti clandestini tra ragazzi o degli adulteri. 
I FATTI
Per colpire la prima cittadina è stata ricreata sulla sua Lancia Y una scena da film di serie B degli anni 70-80: sui finestrini dei fogli di giornale (Il sole 24ore), alla maniglia una targhetta da hotel con la scritta in inglese “non disturbare”, proprio davanti alla portiera del guidatore delle scarpe nere con il tacco, simili a quelle che la sindaca porta di solito agli eventi, e una mutandina da donna di pizzo rosso appoggiata sopra. Una scena che ha creato sconcerto e indignazione non solo nella diretta interessata ma anche nella cittadinanza. Tanto che da ogni dove sono arrivati messaggi di sostegno e solidarietà. Le forze dell’ordine hanno fatto i sopralluoghi insieme alla Scientifica.
LA REAZIONE
Senza scomporsi, seppur con la voce tremante, Frontini ha deciso di lasciare una sola dichiarazione nel consiglio comunale di ieri pomeriggio. Un ringraziamento alla cittadinanza e un messaggio di sfida all’autore del gesto: «È mio dove intervenire per ringraziare i consiglieri comunali che sono intervenuti sui fatti di oggi e anche quelli che non sono intervenuti - ha detto - perché so che questo consiglio comunale ha un’opinione unanime. C’è un dato inequivocabile: nell’ultimo periodo sono state compiute azioni esclusivamente per minare la mia serenità personale, sia sul piano della mia vita privata che come amministratore. In questo caso non si tratta solamente di azioni compiute da persone che conoscono dettagli della mia vita personale (dove abito, dove parcheggio, che mio marito non ha la patente), ma di gesti che vogliono minare la mia immagine di istituzione della città, per dare una versione di me che non è corrispondente alla realtà. Un gesto del genere mette in dubbio la fedeltà e l’onestà di una moglie, il che significa in qualche modo anche raccontare un’immagine dell’amministratore, oltre che della persona».
E continua: «Questo mi motiva ancora di più. Se la ragione sottesa di qualcuno è spegnere la luce negli nostri occhi e anche la volontà che abbiamo cambiare, quel qualcuno deve sapere che quella luce non la spegneranno e nessuno di noi si farà intimidire.

La barra è dritta e la guida altrettanto. Le idee politiche devono vincere. Si può sbagliare, anche in buona fede: lo abbiamo fatto in passato e può accadere di nuovo. Ma abbiamo ben saldo in mente l’obiettivo finale che è quello di stare qui al servizio della città».

IL SOSPETTO
La vicenda nella serata di ieri ha assunto i contorni dell’assurdo. Secondo quanto riportano le fonti investigative, un avvocato si sarebbe presentato alla Digos come il legale dell’autore del gesto. Si tratterebbe di un performer che avrebbe compiuto un “gesto artistico”. Il fatto che tale gesto sia stato fatto proprio alla macchina della prima cittadina sarebbe solamente per un errore, una sorta di “scambio d’auto”. 

LA SOLIDARIETÀ
Da ogni parte sono arrivati messaggi di supporto alla sindaca per l’osceno atto vandalico. Giuseppe Fraticelli, vice-coordinatore vicario di Forza Italia ha fatto sapere: «Chiunque voglia criticare la Sindaca Frontini, lo faccia dal punto di vista politico». Solidarietà anche dal gruppo del partito Democratico che ha definito l’atto «lesivo della dignità di una donna: lo condanniamo con fermezza». L’altro gruppo di opposizione, Fratelli d’Italia ha scritto: «Siamo abituati alla critica forte e non ci fa paura lo scontro politico ma siamo vicini a Chiara, soprattutto come donna, per la viltà e la volgarità dell’ azione. È un altro triste segnale che abbiamo ancora tanta strada da fare per riuscire ad avere una società in cui prevalga in ogni contesto il rispetto verso gli altri». Si è unito anche il presidente della Provincia Alessandro Romoli: «Quanto accaduto non ha nulla a che fare con l’attività politica, il responsabile ha voluto colpire la prima cittadina in quanto donna e sotto il profilo personale».

Supporto anche dagli enti. La segretaria Cna Luigia Melaragni in una nota ha commentato: «In questo momento di tensione vogliamo assicurare alla sindaca il nostro incondizionato sostegno».

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