Papa Francesco in Mongolia. Sul volo: «Prego per il benessere della Cina»

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​Papa Francesco è arrivato in Mongolia per il suo 43esimo viaggio apostolico internazionale, che terminerà il 4 settembre. L'aereo con a bordo il Pontefice è atterrato nello scalo internazionale della capitale Ulaanbaatar, dove è stato accolto dal ministro degli Esteri, Batmunkh Battsetseg e da una fila di guardie d'onore mongole nei tradizionali abiti blu, rossi e gialli.

 

Dopo una breve cerimonia di benvenuto, con giovani, comunità locali e pellegrini, il Papa è stato accompagnato nella prefettura apostolica.

 

Il viaggio del pontefice nella nazione a maggioranza buddista è un gesto di sostegno alla minuscola comunità di cattolici, che conta circa 1.400 persone.

 

A bordo dell'aereo papale, poco dopo il decollo, Francesco ha descritto la Mongolia, scarsamente popolata, come un Paese che "può essere compreso con i sensi". Alla domanda di un giornalista se trovasse difficile la diplomazia, il Papa ha risposto: "Sì, non sapete quanto sia difficile. Sorvolando lo spazio aereo cinese il Pontefice, seguendo la consuetudine, ha inviato un telegramma al presidente Xi Jinping, portando "saluti di buon augurio" a lui e al popolo cinese. "Assicurandovi la mia preghiera per il benessere della nazione - si legge nel testo del telegramma - invoco su tutti voi le benedizioni divine dell'unità e della pace".