Madera da vedere e da mangiare: viaggio nell’isola portoghese tra natura, gusto e tradizioni

Sulle tracce dei primi esploratori, alla scoperta della terra dei bananeti e dei vigneti eroici, degli artigiani del rum e del ricamo e delle villeggiature glamour d’antan

Porto Moniz a Madera (© Francisco Correia)
di Sabrina Quartieri
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Domenica 24 Settembre 2023, 18:24

Si assottiglia la distanza tra Roma e Madera (Madeira in portoghese), con il nuovo volo Wizz Air che collega lo scalo capitolino di Fiumicino e l’aeroporto intitolato al famoso calciatore Cristiano Ronaldo, originario dell’isola in mezzo all’Oceano Atlantico. Una novità che invita gli italiani e, in particolare i capitolini, a raggiungere anche questa meta, oltre alla già frequentata “sorella minore”, Porto Santo, amata perché garanzia di soleggiate vacanze al mare e visitata per la casa di Cristoforo Colombo, che in queste terre floride per il commercio dello zucchero, si era stabilito con sua moglie, la nobile lusitana Filipa Moniz Perestrello. Ma ora, complice la tratta aerea, grazie a un clima mite in ogni momento dell’anno e a una straordinaria varietà di luoghi da esplorare e di tradizioni da conoscere, è Madera, la principale dell’arcipelago omonimo, ad affermarsi come la fuga ideale di un viaggio fuori stagione, partendo da Funchal per entrare poi in contatto con le diverse anime dell’isola. La cittadina capoluogo della regione autonoma portoghese, con la sua baia ha, infatti, già di per sé tanto da offrire e da raccontare. A partire dal nome, che deriva da “funcho”, il finocchio, perché quando fu fondata nel 1421, la località ospitava così tante piantagioni del seme prezioso per i navigatori come antinfiammatorio naturale per gli occhi, che l’aria era inebriata dal suo aroma.

Vacanza a Madera: le esperienze da fare tra cultura, natura e cibo

L’apice di un massiccio vulcanico, emerso in mezzo all’Oceano Atlantico è, oggi, l’Ilha da Madeira (isola del legno), nome dato al luogo dagli esploratori portoghesi João Gonçalves Zarco e Tristão Vaz Teixeira, che nel 1419 approdarono su questa terra al tempo disabitata ma fitta di foreste. In più, generosa e fertile. Al punto che la prima produzione avviata, l’“oro bianco” ricavato dalla canna da zucchero (importata dalla Sicilia), si rivelò un’attività prosperosa, dando il via a uno scambio commerciale con le Fiandre, da cui arrivavano preziose tele fiamminghe. In seguito si fece spazio anche alle vigne ed è da esse che nacque il celebre Vinho Madeira, esportato oggi in tutto il mondo. Si racconta che questo nettare liquoroso, il 4 luglio 1776, fu scelto dal Congresso per brindare alla Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America. Un aneddoto curioso, tra i tanti tasselli di un grande mosaico di storie del passato e dell’oggi, da cercare avventurandosi nell’isola. 

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1. Madera da vedere tra oasi verdi panoramiche, botteghe artigianali e villaggi rurali

Il più bel colpo d’occhio della baia di Funchal lo custodisce il Palazzo del Giardino Tropicale di Monte, che si raggiunge con una breve corsa in teleferica. Un edificio con vista, dallo stile insolito in un’isola portoghese: è ispirato alle residenze visitate in un suo viaggio in Germania, dal primo proprietario del luogo, Alfredo Guilherme Rodrigues. «Ormai chiuso al pubblico, ma ancora raggiunto per il panorama, l’indirizzo ha ospitato per lungo tempo chi accompagnava a Monte i propri familiari, che necessitavano di trattare la tubercolosi nel sanatorio del borgo – spiega in lingua italiana la guida Helena Paula Abreu – Ma gli stessi commercianti di Funchal, dopo aver chiuso i loro palazzetti con la torre privata di avvistamento delle navi, arrivavano qui a 600 metri per trascorrere l’estate al fresco nelle loro “quinte”, delle sontuose dimore dotate anche di una chiesetta di famiglia». Oggi, passeggiare nel Giardino tra eleganti cigni e zampettanti fenicotteri negli specchi d’acqua, è l’occasione per lasciarsi sorprendere da un inaspettato microcosmo, in parte creato da José Berardo, il proprietario della tenuta che ha introdotto una collezione di sculture in pietra di sapone dello Zimbabwe e reso il parco la visita da non perdere. Colpiscono le maioliche Azulejos del XVII e XVIII secolo che ripercorrono la storia di Madera e l’angolo di Sol Levante per narrare l’arrivo dei portoghesi in Estremo Oriente nel XVI secolo (e apprendere che la tempura è stata introdotta in Giappone dai lusitani e che alcuni nipponici amano cantare il Fado). Il rientro a Funchal da Monte è un’attrazione di per sé, che conduce indietro nel tempo: sotto la chiesina dove riposa la salma di Carlo I di Asburgo, ultimo imperatore d’Austria qui deceduto in esilio nel 1922, si sale a bordo, come si faceva una volta, dei “Carrinhos de cesto”, dei carretti di legno e vimini montati su dei pattini. A guidarli per due chilometri in discesa sono due “Carreiros”, o frenatori, un mestiere che si tramanda da generazioni. Impossibile non notare la loro divisa tradizionale: un cappello di paglia, un abito bianco e dei resistenti stivali (oggi si torna su per una nuova corsa a bordo di un pulmino, con i veicoli caricati su un furgone, ma in passato ogni “cesto” veniva riportato in cima a spalla). Un altro tassello di questa storia la racconta il civico 22 di Rua Portão de São Tiago, dove un ciabattino realizza le scarpe dei “Carreiros”, usando la pelle di mucca e di capra. Proprio come faceva suo padre, da cui ha ereditato la bottega Fabrica de botas de vilaõ. Il viaggio all’insegna delle tradizioni si sposta a nord-est, per approdare a Santana e vedere dal vivo delle riproduzioni delle “casas de colmo”, le caratteristiche dimore in pietra con i tetti di paglia di forma triangolare. Per evitare l’affollamento dei turisti nel sito con le abitazioni riadattate a negozietti, il consiglio è di raggiungere la vicina Rua dr Joáo de Freitas Médico e suonare a Manuel. La sua casetta tipica ereditata dal trisavolo mantiene gli arredi originali risalenti a oltre due secoli fa. 

Carreiros do Monte (© Miguel Moniz)

2. Madera da fare tra corsi di ricamo, trekking come nella Preistoria e bagni tra le rocce di lava

All’ombra della grande sfera armillare che troneggia in memoria delle esplorazioni portoghesi sul centro di Funchal, si calpesta il bellissimo pavimento a mosaico in calcare e basalto della Calçada portuguesa, per raggiungere Bordal - Bordados da Madeira, un’azienda artigianale attiva dal 1962 e riconosciuta come eccellenza nel ricamo a livello mondiale. Lo raccontano le stanze dove si finisce l’opera iniziata a casa dalle ricamatrici (900 donne ancora attive nel 2022). Un atelier che il giovedì mattina organizza dei workshop, tra migliaia di disegni su carta velina e modelli antichi di lavatrici, asciugatrici e lavatoi, per rimuovere col sapone Azul la tintura indaco dalle stoffe. Non mancano poi delle preziose teche, con i candidi colletti per i défilé di Chanel e gli acquisti della Regina Elisabetta II per le figlie neonate di Sarah Ferguson. Ma Madera è anche natura e incredibili passeggiate: gli amanti del trekking possono risalire le “levadas”, gli eroici canali di irrigazione realizzati dai portoghesi per portare l’acqua del piovoso Nord, attraverso la montagna, nei campi da coltivare del Sud. Optando per esempio per il sentiero Ribeiro Frio ci si immerge in una speciale macchia verde sub-tropicale, la laurissilva, una foresta di lauri sempreverdi (come l’alloro), risalente a circa 20 milioni di anni fa. Un “fossile vivente” riconosciuto dall’Unesco nel 1999 Patrimonio Naturale dell’Umanità, esteso per 15mila ettari, che ha resistito ai mutamenti climatici dell’era glaciale e che si ritrova alle Azzorre, alle Canarie e a Capo Verde. Nelle giornate soleggiate, l’escursione da non perdere è invece alle piscine naturali di Porto Moniz e Seixal, delle vasche nel mare create dalle rocce di lava vulcanica emersa. Si rientra a Funchal attraversando impressionanti coltivazioni a terrazza di Vinho Madeira, fitte piantagioni di canna da zucchero e verdeggianti bananeti, per una coccola wellness che omaggia la natura dell’isola. È il signature della Til spa nel boutique hotel Castanheiro, un indirizzo di charme con rooftop e piscina panoramica in un palazzo ex sede di una tipografia, di un’azienda di ricamo e di un panettiere (il cui forno originario si ritrova nella corte interna).

Come spiega Marília Gonçales, responsabile della Til spa dell’albergo: «Il massaggio The Laurissilva è un viaggio multisensoriale tra i vulcani, nell’era in cui Madera emerse dall’acqua; tra gli allori della foresta preistorica; infine nell’oceano, per connettersi con la natura sottomarina. Il finale a sorpresa è un omaggio agli spettacolari fuochi d’artificio di fine anno». 

Caminho Real-Ribeiro Frio (© Andre Carvalho)

3. Madera da gustare tra “fruit tasting”, vino, rum e piatti della tradizione 

Al mattino, l’incursione vitaminica per la giornata è al Mercado dos Lavradores (dei contadini) di Funchal, con la degustazione di frutta tropicale al banco di Vitor, che invoglia così all’acquisto di prelibatezze. Come il Monster fruit, una pannocchia dal colore verde che nasce dalla pianta Monstera deliciosa e ha il gusto dell’ananas, del cocco e della banana. Prima di uscire, la cioccolateria artigianale Uaucacau è l’assortimento goloso in cui curiosare tra praline, tavolette e piccole botti ricolme di mango, maracuja e Bolo de Mel, il dolce tipico del Natale a Madera, con miele di canna da zucchero. Una leccornia che propone la pasticceria tradizionale più antica del luogo: la Fabrica St. Antonio, aperta nel 1893 in via Travessa do forno. Per immergersi invece nel glamour d’antan, ci si siede ai tavoli dell’iconico café ristorante Golden Gate, risalente al 1841: da allora il cosiddetto “angolo del mondo” è stato per lungo tempo il posto privilegiato per veder passare i forestieri di ogni parte del globo appena scesi dalle navi. L’aperitivo isolano è sinonimo di Poncha, una bevanda a base di Aguardente de cana (rum locale di canna da zucchero), succo di limone e miele, ma non mancano varianti con maracuja e altra frutta. Un drink che è possibile bere ovunque a Funchal, ma vale la pena degustarlo anche nel villaggio dei pescatori Câmara de Lobos, famoso per la pesca notturna del Pesce sciabola (lo spada locale) e per la baietta che amava dipingere Winston Churchill. Un passatempo coltivato durante i soggiorni al Reid’s, hotel oggi del Gruppo Belmond, inaugurato nel capoluogo nel 1891 dallo scozzese William Reid. «Ecco perché abbiamo la suite di Churchill, come anche quella dello scrittore irlandese George Bernard Shaw, che è stato qui nel 1924. Ma sono molti i volti noti che si sono succeduti», racconta il Direttore generale, l’italiano Ciriaco Campus, mostrando gli arredi originari, come il pavimento del bar e l’ascensore esterno, usato per condurre i clienti arrivati via mare (il primo scalo aeroportuale entrò in funzione nel luglio 1964) nella hall dell’hotel. Un indirizzo rinomato per il rituale del tè all’inglese e per il Food festival estivo. Ancora: a Porto da Cruz si fa esperienza di un “tasting” di qualità da Engenhos do Norte, una distilleria del 1927 (l’unica a funzionare ancora a vapore in Europa), dove si produce dell’ottimo rum di canna da zucchero. Riservando la Masterclass packet, una degustazione di 7 differenti prodotti per 15 euro, ci si intrattiene nell’ex refettorio tra assaggi e consigli su come tenere il bicchiere, odorare e degustare la bevanda. Nozioni fondamentali, specie davanti al Rum 970 Agricola Madeira, una “limited edition” creata con un passaggio nelle barrique di Vinho Madeira. Per un pranzo o una cena tipica a Funchal, l’ideale è raggiungere Rua de Santa Maria, dove vanno per la maggiore il pesce e la carne alla griglia di Taberna Ruel e Jà fui Jaquet (il “must” è l’Espada). Vicino Santana, il panoramico Quinta do Furão, in cima a una scogliera, è invece il ristorante immerso nei vigneti biologici di Vinho Madeira (che è possibile degustare in cantina) per provare l’Espetada, lo spiedino di carne di manzo nel bastoncino di alloro, cotto alla brace. Ma se si cerca una location scenografica, “the place to be” è il ristorante atelier del Nini Design Center, regno della interior designer di fama internazionale Nini Andrade Silva: l’emblematico edificio Molhe - Fortaleza da Nossa Senhora da Conceição regala emozioni, quando si apprende che un tempo era la casa di quell’inarrestabile Gonçalves Zarco che scoprì l’isola.

Poncha (© Nuno Andrade)
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