A Villa Panza di Varese il viaggio è una percezione

Opera Ganzfeld, il campo visivo totale
di Marina Moioli
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Mercoledì 12 Marzo 2014, 17:22 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 00:52

Gli amanti dell’arte conoscono bene Villa Menafoglio Litta Panza di Varese. Per tutti gli altri questa splendida dimora del XVIII secolo, uno dei gioielli del Fai (Fondo ambiente italiano), è una scoperta tanto piacevole quanto sorprendente.

Costruita alla metà del XVIII secolo per volontà del marchese Paolo Antonio Menafoglio e ampliata in epoca neoclassica dall’architetto Luigi Canonica su incarico del duca Pompeo Litta Visconti Arese, è immersa in un grande parco di 33mila metri quadrati sul colle di Biumo Superiore alle porte di Varese. Ma la villa è celebre nel mondo per la collezione d’arte contemporanea che Giuseppe Panza di Biumo vi ha raccolto a partire dagli anni ’50. Nei saloni e nelle grandi scuderie, sono oggi esposte oltre cento opere di artisti contemporanei, oltre a ricchi arredi del periodo che va dal XVI al XIX secolo e ad un’importante raccolta di arte africana e precolombiana.

Qui è allestita, fino al prossimo autunno, una mostra da non perdere.

Si intitola «AISTHESIS - All’origine delle sensazioni» ed è un progetto espositivo realizzato in collaborazione con il Guggenheim Museum di New York, il Getty Research di Los Angeles e l’Archivio Panza di Mendrisio che coinvolge i visitatori in un articolato percorso sparso per tutta la villa. Un percorso fatto di opere intangibili, visioni e proiezioni site-specific, di relazioni tra architettura e di esperienze visive firmate da Robert Irwin e James Turrell, maestri dell’Arte ambientale americana, che culminano nel «Ganzfeld», il campo visivo totale che indaga la percezione e permette di provare la sensazione di trovarsi in una tempesta di neve o di volare tra le nuvole.

La mostra è fatta di luce: luce riflessa, luce naturale, luce artificiale, che nelle opere dei due grandi artisti americani diventa lo strumento per interagire con il pubblico, materia da plasmare. E in mostra si vedono solo luci e spazi. Ma, come ha detto un critico «si penetra l’arte». In un tragitto sempre diverso ed emozionante. Tra ologrammi, veli che modificano e deformano le dimensioni di una stanza, ambienti che sfondano il soffitto e si proiettano verso il cielo.

Come in «Sky Space I» di James Turrell: una stanza completamente vuota e bianca con un varco quadrato sul soffitto. Si guarda quella porzione di cielo come se fosse un dipinto variabile: ora un monocromo blu, ora una notte stellata. L’invito è a entrare, abbandonare il ritmo quotidiano, prendersi tempo per visitare questi spazi e lasciarsi immergere nell’arte.

Magari in occasione delle Giornate Fai di Primavera del 22 e 23 marzo, quando per i visitatori sarà organizzato il «Party in fluo, vestiti di bianco per lo scatto di Primavera!»: visita straordinaria dalle 18 alle 21 all’ala dei Rustici con sorprese durante il percorso. Il visitatore vestito di bianco si colorerà nelle installazioni di Dan Flavin e godrà delle opere di Robert Irwin e James Turrell al tramonto.

IN VISITA

Villa e Collezione Panza, Piazza Litta 1, Varese; tel. 0332.283960,

www.fondoambiente.it/beni

L’esposizione è aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 18 e la domenica con orario prolungato fino alle 20.

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