In un clima piuttosto pesante, ieri pomeriggio, nell'Aula Paolo VI Papa Francesco ha incontrato i duecentoventi vescovi italiani per dare loro le indicazioni di massima da seguire e votare la terna valida per il nuovo presidente della Cei. Francesco vuole che il nuovo presidente sia già cardinale, che sia giovane e capace di portare avanti la sua idea di Chiesa in movimento e riformista. Il Papa poi a sorpresa ha tagliato le gambe al candidato gradito al presidente uscente, il cardinale Gualtiero Bassetti. Si tratta del vescovo Erio Castellucci di Modena. «So che è un bravo vescovo e che è il candidato di Bassetti ma io preferisco un cardinale». Una frase che a molti è suonata come un stop.
Il dibattio domande e risposte
La vigilia della votazione per la terna è da tempo fonte di tensioni interne.
I mal-di-pancia interni
Di motivi per alimentare i mal-di-pancia interni ultimamente ce ne sono stati parecchi. A cominciare dall'uscita di scena piuttosto inusuale del presidente della Cei, Gualtiero Bassetti che dall'oggi al domani si è visto accettare le dimissioni anche da arcivescovo di Perugia. Avendo compiuto 80 anni aveva inoltrato la richiesta - come impone la prassi – immaginando però di restare in carica fino alla nomina del successore. E invece Francesco non ne ha voluto sapere di attendere oltre. In molti vedono questo passaggio come una punizione per quello che è accaduto a Firenze tre mesi fa quando durante l'incontro tra i vescovi e i sindaci del Mediterraneo – organizzato dal vescovo di Firenze Nardella e dalla Cei – era stato chiamato nel comitato d'onore, l'ex sottosegretario Marco Minniti. Una presenza che ha fatto infuriare Papa Francesco pensando agli accordi internazionali che furono firmati dall'Italia con la Libia e che portarono anche alla costituzione di lager dove rinchiudere i migranti in condizioni disumane. Un passaggio che ha portato a silurare anche il segretario della Cei, Stefano Russo, spedito a fare il vescovo in una diocesi minore del Lazio.
Ai vescovi italiani Papa Francesco ha poi però aggiunto che devono sentirsi liberi di votare per chi vogliono anche se a molti è suonata come una frase retorica, più che un incoraggiamento reale. Gli altri argomenti che sono stati affrontati hanno riguardato la guerra in ucraina, la posizione della Santa Sede in Cina, le sollecitazioni del pacifismo, la grana dei tribunali ecclesiastici, la formazione dei sacerdoti e, non ultima, la grande questione della sua salute.
Francesco ha detto chiaro e tondo che non vuole farsi operare, e ai vescovi italiani ha raccontato che l'ultima volta - quando si è sottoposto ad un intervento chirurgico per risolvere il problema al colon – ha avuto conseguenze fastidiose dopo la anestesia. Col risultato che ora vorrebbe evitare di finire nuovamente in sala operatoria. Il dolore al ginocchio e all'anca spera di risolverlo con massicce infiltrazioni e provando a rispettare i consigli degli ortopedici introducendo nella sua vita quotidiana a Santa Marta l'uso della carrozzina. Da qualche giorno si è mostrato in pubblico con un bastone dotato di treppiede per renderlo il più stabile possibile.
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