Giubileo, l'ad della società che organizza l'evento: «Su il Pil, la Capitale sarà pronta»

L’ad della società che organizza l’evento: «Siamo in linea con la tabella di marcia»

Giubileo, l'ad della società che organizza l'evento: «Su il Pil, la Capitale sarà pronta»
di Giacomo Andreoli
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Giovedì 18 Gennaio 2024, 00:18 - Ultimo aggiornamento: 08:28

Roma è «in tempo: sarà pronta a un grande evento come il Giubileo 2025, che renderà la capitale più vivibile e attrattiva, contribuendo alla crescita del Pil nazionale». È fiducioso Marco Sangiorgio, amministratore delegato e direttore generale di Giubileo 2025 Spa, la società (controllata al 100% dal ministero dell’Economia) creata per supportare il sindaco e commissario straordinario Roberto Gualtieri nell’organizzazione dell’evento. Secondo Sangiorgio i lavori per il secondo Giubileo dell’era di Papa Francesco (dopo quello del 2015), che vede quasi 4 miliardi di risorse investite tra pubblico e privato, procederebbero «spediti». E i romani dovranno sopportare «dei disagi», ma alla fine avranno «importanti benefici».

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Direttore, in vista del Giubileo Roma è un cantiere aperto, con oltre 1400 interventi in corso che impattano non poco sulla vita dei cittadini: a che punto siamo con la preparazione di questo grande evento?
«Siamo a buon punto. I cantieri sono di ogni tipo e derivano dal Giubileo quanto dal Pnrr. Noi come organizzazione siamo partiti con le prime autorizzazioni e i primi stanziamenti a gennaio del 2023 e sono subito iniziate le progettazioni. Lavoriamo molto bene in sinergia con Roma Capitale, che sta facendo un lavoro rilevante per rifare le strade. Anche Anas è stata ingaggiata per operazioni importanti come a Piazza Pia, sul Ponte dell’Industria e sulle grandi arterie stradali. Ad oggi tutto è in linea con la programmazione: abbiamo già completato molte opere e procediamo spediti. Ha ragione Gualtieri: i disagi per i cittadini ci saranno, ma bisogna avere pazienza, perché, con le tante risorse in campo, avremo presto ottimi risultati. E cioè una città più ordinata e con più infrastrutture: i benefici saranno importanti».


A proposito di risorse: in campo ci sono ben 3,9 miliardi. Ma manca solo un anno, la città riuscirà ad essere pronta?
«Questo sarà l’anno decisivo per arrivare a essere pronti e sicuramente dobbiamo correre, ma sono fiducioso. Dopo aver fatto rapidamente molte progettazioni, ora stiamo affidando gli appalti. Siamo nei tempi. C’è poi da dire che il piano di investimenti non si fermerà l’anno prossimo, ma continuerà anche nel 2025 e nel 2026. Le opere più indispensabili, comunque, saranno completate entro il 2024. I cantieri nei prossimi due anni saranno poi meno impattanti».


Le opposizioni in Consiglio comunale, da Fratelli d’Italia al Movimento 5 Stelle, lamentano però ritardi e caos gestionale.
«Non vedo questo caos. Anche il grande cantiere di Piazza Pia non è drammatico: la città si è abituata, anche se all’inizio, dopo l’estate, sicuramente non è stato facile per i cittadini. Ora l’impatto negativo si sta riassorbendo in molte ore della giornata. Sicuramente, però, non si può immaginare di fare grandi progetti senza qualche sofferenza, ma bisogna pensare al buon risultato finale. Il Giubileo del 2000 ha funzionato e ora sarò lo stesso».


Questa volta, però, si attendono tra i 30 e i 40 milioni di pellegrini in dodici mesi. Qual è il piano per gestire un numero di afflussi così elevato?
«Con l’ultima legge di Bilancio è arrivata una dotazione importante di spesa corrente per far fronte a un afflusso che sarà significativamente superiore alla media di turisti e fedeli. Ci sarà uno sforzo congiunto, una sorta di task force con tutte le istituzioni, a partire da Comune di Roma, Prefettura, Regione Lazio e Protezione civile. La scelta di investire sulle infrastrutture nasce proprio dalla necessità di preparare la città ad accogliere tutti al meglio».


Come procede la collaborazione con la Santa Sede?
«Direi che è molto proficua. Le risorse finanziarie sono tutte italiane, però la Santa Sede partecipa al tavolo tecnico mensile con Gualtieri, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, la prefettura di Roma e le altre istituzioni».


Il Giubileo può essere l’occasione per la rigenerazione urbanistica della Capitale?
«I progetti in campo per il 60-70% sono di manutenzione straordinaria sui trasporti, la viabilità, la metropolitane e le strade. Ci sarà un importante beneficio infrastrutturale e quindi una migliore vivibilità e attrattività della città».


E al livello nazionale quali saranno gli effetti sull’economia?
«Al Giubileo contribuiscono le risorse del Pnrr. La misura Caput Mundi prevede 500 milioni per restaurare i monumenti cittadini. Se faremo bella figura al livello internazionale, come auspico, ci sarà un effetto volano per il Paese al livello di immagine. L’evento contribuirà anche alla crescita futura del Pil. Teniamo sempre a mente, però, che si tratta di un evento religioso, con una dimensione mondiale che trascende l’Italia: dobbiamo essere orgogliosi di questo».

 

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