Vaticano, anche in secondo grado condanna gli ambientalisti, si erano incollati al Laocoonte contro il cambiamento climatico

Un messaggio a tutela del patrimonio artistico che scoraggia ogni tipo di manifestazione di protesta

i due attivisti condanati dal tribunale vaticano
di Franca Giansoldati
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Martedì 12 Marzo 2024, 11:49 - Ultimo aggiornamento: 15:29

Il Vaticano vuole lanciare un messaggio globale piuttosto forte e chiaro a tutti gli ambientalisti che hanno intenzione di protestare contro il Climate-change ricorrendo a gesti eclatanti contro le opere d'arte custodite nel piccolo stato pontificio. Può costare molto caro. La Corte d'appello del tribunale vaticano ha confermato la condanna del 12 giugno scorso per i due attivisti di Ultima Generazione a nove mesi, con pena sospesa, e 28.148 euro di risarcimento danni, più le spese processuali e di cancelleria, per la protesta avvenuta nei Musei vaticani nell'agosto del 2022. I due attivisti si erano incollati con dell'Attack al prezioso basamento marmoreo che sorregge il "Laocoonte e i suoi figli". Un gesto eclatante, filmato e diffuso nel mondo per catturare l'attenzione sul riscaldamento terrestre, originando un inevitabile dibattito se si possa configurare come mero vandalismo, oppure una protesta non violenta giustificata da una prospettiva catastrofica per l'umanità.

«Io e Guido abbiamo fatto questa azione spinti da amore e cura, assolutamente senza violenza.

Che cos'è la violenza? È rimanere indifferenti di fronte allo sfacelo, o è cercare una via per portare l'attenzione affinché il disastro venga arginato? Non abbiamo mai avuto intenzione di causare un danno, ma di lanciare un grido di allarme» ha detto l'attivista Ester Goffi.

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Ester Goffi, studentessa di storia dell'arte di 28 anni, e Guido Viero, operatore sanitario di 62 anni durante le prime udienze in primo grado avevano spiegato ai magistrati vaticani che volevano solo esortare i leader mondiali ad agire contro il cambiamento climatico, mentre una loro amica li filmava con il cellulare. La statua non era stata troppo danneggiata anche se la ripulitura del marmo per via della colla sintetica permeata non era stata una impresa facilissima.

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Il responsabile del restauro, Guy Devereux aveva spiegato come fosse stata necessaria una settimana di lavoro, «meno del previsto», per restaurare il basamento, realizzato nel 1815, che i Musei Vaticani considerano comunque parte integrante del gruppo scultoreo. Tuttavia, secondo Devereux, la superficie nei punti in cui è stata messa la colla era macchiata, «sbiancata e corrosa» ed è stata ritoccata «per rendere uniforme il colore». Per tutti l'accusa era stata di vandalismo.

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Gli attivisti appartengono al movimento "Last Generation" responsabile di diversi atti ai danni di importanti di siti artistici e storici in Italia. Avevano preso a bersaglio proprio quell'opera: «perchè Laocoonte cercò di avvertire i concittadini di Troia della sventura che stava per capitare e non fu ascoltato. Anche noi vogliamo fare aprire gli occhi, ma il mondo non capisce che se non si cambia rotta si va verso la catastrofe». 

In un comunicato il movimento Ultima Generazione considera «l’accanimento della Citta del Vaticano nei confronti degli attivisti climatici una sorpresa». Il movimento continua, però, «a riconoscere nel ruolo di Papa Francesco una delle voci più coraggiose e fuori dal coro per quanto riguarda la sensibilizzazione delle persone rispetto all’emergenza climatica». 

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