Dopo il virus fallita la Dentix, in migliaia
a caccia dei soldi persi per le cure

Il negozio della dentix a Perugia
di Michele Milletti
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Domenica 1 Novembre 2020, 08:17


PERUGIA Centinaia di perugini e umbri a caccia dei soldi persi per curarsi. Centinaia e migliaia di euro investiti, anche sotto forma di prestiti e rate mensili, al fine di curare i denti anche di tutta la famiglia e invece truffati. È la vicenda Dentix, esplosa durante e subito dopo il lockdown con gli ambulatori umbri dell’azienda che (al pari degli altri in Italia) non hanno più riaperto lasciando persone non solo indebitate ma anche ferite da lavori iniziati e mai finiti.
Ebbene, ora parte la caccia al rientrare in possesso dei soldi spesi e magari anche delle cartelle cliniche rimaste negli ambulatori chiusi e mai più riaperti. Perché lo scorso 22 febbraio il tribunale fallimentare di Milano ha emesso sentenza di fallimento della Dentix Italia, la consorella della casa madre spagnola e che anzi in un primo momento doveva essere garanzia di non fallimento al pari di quella iberica. E invece ecco un finale scritto da mesi. Ora i creditori avranno trenta giorni «prima dell’adunanza, per la presentazione delle domande di insinuazione» rende noto il tribunale. Che ha fissato al 17 febbraio prossimo l’udienza per l’esame dello stato passivo davanti al giudice Francesco Pipicelli.
«È una notizia interessante per i consumatori - dice l’avvocato Damiano Marinelli, presidente dell’Unione consumatori Umbria - perché anzitutto si devono inserire nel procedimento fallimentare e poi perché sarà semplice per noi interrompere le richieste delle banche e finanziare. Abbiamo seguito più di 100 posizioni, più di tutte le altre associazioni e ora attiviamo un nuovo pool on line di legali per l’insinuazione al passivo di chi vorrà, con una email info@consumatoriumbria.it».
Unione consumatori che comunque ha già fatto molto per tutelare le persone che si sono rivolte all’associazione dopo aver riscontrato la beffa subita dalla Dentix: delle 100 posizioni seguite tra Perugia, Foligno e Terni infatti, per novanta gli esperti dell’associazione sono riusciti a bloccare le rate di finanziamenti anche per diverse migliaia di euro.

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