Caso Dentix, così ha vinto il primo cliente beffato. Ma attenzione all'alert da cattivo pagatore

Caso Dentix, così ha vinto il primo cliente beffato. Ma attenzione all'alert da cattivo pagatore
di Egle Priolo
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Sabato 22 Agosto 2020, 10:10 - Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 10:36
PERUGIA - Caso Dentix, buone notizie per i clienti rimasti con i debiti e senza cure, per la chiusura delle sedi delle cliniche odontoiatriche low cost in Umbria, da Perugia a Foligno fino a Terni: un paziente è riuscito a chiudere il contratto con la finanziaria – aperto per sostenere le spese mediche - e a farsi rimborsare le rate pagate a vuoto per i trattamenti non ricevuti.

Un primo importante risultato, anche solo come precedente, raccontato dall'Unione nazionale consumatori dell'Umbria, che ha seguito per prima il caso dei clienti beffati: «Un paziente della clinica di Perugia rimasto privo di cure dopo la chiusura della sede si era rivolto agli sportelli per tutelare i propri diritti. All’oggi, grazie al nostro intervento, in accoglimento delle richieste avanzate, Fiditalia spa ha riconosciuto al cliente non solo la risoluzione del contratto di finanziamento stipulato e finalizzato all’acquisto delle prestazioni sanitarie erogate dalla Dentix Italia srl, ma anche un rimborso delle rate corrisposte per gli interventi non eseguiti. Il nostro associato, pertanto, non dovrà più pagare nulla all’istituto di credito, gli verrà restituito quanto versato in eccedenza e potrà recarsi presso un altro medico dentista per completare le cure odontoiatriche interrotte. Il tutto – chiudono dall'Unione consumatori - grazie al responsabile per le questioni Dentix dell’Unc Umbria, l'avvocato Andrea Felicetti». Che per un finanziamento di circa tremila euro è riuscito a bloccare il pagamento di due terzi, visto che mille euro erano relativi all'inizio delle cure che il paziente aveva in effetti ricevuto. E come lui, ci sarebbero circa una ventina di altri clienti per cui le trattative con le finanziarie dovrebbero andare a buon fine, dopo che nei mesi scorsi i casi delle persone rimaste letteralmente con i ferri in bocca sono stati centinaia. Quindi la prima vittoria a favore dei consumatori è decisamente rilevante. «Questo è un risultato che premia il lavoro fino ad ora svolto e l’impegno profuso a tutela dei diritti di tutti coloro che sono rimasti vittima delle inadempienze della società di cure dentali - sottolinea il presidente Unc Umbria, l'avvocato Damiano Marinelli -. La nostra associazione è stata la prima ad attivarsi per la presente problematica ed è ora sta ottenendo risultati molti interessanti per i propri associati. Invitiamo, pertanto, tutti coloro che non l’abbiano ancora fatto, a rivolgersi alla nostra associazione per un’analisi più approfondita del proprio caso all’email info@consumatoriumbria.it».
Anche per evitare cattivi consigli o reazioni poco lungimiranti dettate dalla rabbia, come quella di non pagare le rate dei finanziamenti aperti per potersi permettere le cure, magari dando mandato alla banca di bloccare i Rid: scelta che pare sia stata fatta da diversi clienti, convinti così di danneggiare la Dentix e di esprimere il proprio disappunto nei confronti della società che da un giorno all'altro ha smesso di rispondere anche al telefono. Una scelta, invece, che viene sconsigliata fortemente, visto che il mancato pagamento delle rate mensili a una finanziaria comporta l'accensione dell'“alert” da cattivo pagatore, quella comunicazione tra banche e istituti di credito che mette un pessimo punto interrogativo sulla capacità di restituire i prestiti. Rendendo quindi impossibile richiederne altri, per comprare magari una macchina o una semplice lavatrice a rate. E allora sì che, in quel caso, dal dente non curato si passa al dente avvelenato.
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