Caso Dentix, debiti per 50mila euro ma cure mai finite

Caso Dentix, debiti per 50mila euro ma cure mai finite
di Michele Milletti
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Martedì 9 Giugno 2020, 08:15
PERUGIA -  Cinquantamila euro. Investiti per curare i denti di tutta la famiglia, per risolvere problematiche in alcuni casi ed evitare che si presentassero in altri. La metà circa in contati, il resto attraverso un finanziamento. Un impegno mica da ridere ma necessario, perché la salute di moglie e figli viene prima di tutto.
Poi arriva l’emergenza coronavirus, e quegli interventi programmati e in parte svolti si bloccano inevitabilmente. Due lunghi mesi di pandemia e attesa di concludere quanto cominciato e poi, dalla fine del lockdown, mano al telefono per chiamare lo studio odontoiatrico e riprendere il discorso da dove era stato interrotto. Peccato che dallo studio, da giorni, non risponda nessuno. O meglio, una voce pre registrata che dice di chiamare in un altro momento. Peccato che questo altro momento ancora non sia arrivato.
Questo è il racconto di un’altra beffa relativa al caso-Dentix, la clinica odontoiatrica low-cost alle prese con difficoltà economiche (almeno per quanto riguarda la casa madre spagnola e al momento non confermate in Italia) che dal lockdown in avanti ha smesso (prima come tutti gli altri studi e cliniche dentistiche, poi per motivi ancora ignoti) di fornire i servizi per cui era stata scelta da decine di persone nelle tre sedi di Perugia, Foligno e Terni.
Servizi che in molti casi, secondo quanto raccontato da chi ha investito soldi nella cura della propria bocca, sarebbero stati completati parzialmente a causa del sopraggiungere del coronavirus e che poi, finita l’emergenza, non starebbero trovando il modo di portare a compimento. Il comun denominatore è che questi servizi sono stati comunque già pagati, in toto o attraverso ricorso a finanziarie. Insomma, si prefigura lo spettro per molti (dovesse continuare questa mancata risposta, nonostante l’azienda abbia già fatto sapere di voler ricominciare a giugno) non solo di doversi rivolgere ad altri specialisti per terminare i lavori ma anche di perdere quanto investito.
Come appunto il padre di famiglia perugino che, complessivamente, ha raccontato agli specialisti umbri dell’Unione nazionale consumatori (diretti a livello regionale dall’avvocato Damiano Marinelli) di aver messo mano al portafoglio per un lavoro collettivo con la Dentix di Perugia che riguardava tutta la sua famiglia.
Nei suoi confronti, come per le altre persone che hanno segnalato quanto accaduto (al momento una cinquantina di clienti beffati) l’Unione nazionale consumatori sta cercando di promuovere azioni volte al recupero del credito in sede civilistica ma anche di valutare se ci sono gli estremi per un’azione penale: i casi più gravi lasciati a metà saranno analizzati da un pool di esperti per capire se è possibile ipotizzare un reato di lesioni per un esposto in procura.
Intanto, anche Federconsumatori Umbria fa sapere di essersi attivata a tutela dei pazienti. «Stiamo tentando, a livello nazionale, di allacciare contatti con i vertici di Dentix e con le finanziarie coinvolte».
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