«L'impatto economico della pandemia è stato enorme» in Europa e la ripresa da «questa crisi sarà irregolare e parziale». Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale, sottolineando che la «risposta senza precedenti ha evitato un risultato devastante»: senza la «recessione sarebbe stata ben peggiore». «L'outlook è molto incerto - aggiunge il Fmi -. Il riemergere delle infezioni in Europa rappresenta probabilmente il maggiore rischio al ribasso al momenti. Una Brexit no-deal sarebbe un ulteriore potenziale choc all'attività». I rischi per l'economia europea «restano significativi e stanno aumentando con la seconda ondata di infezioni che si sta intensificando. Data la considerevole incertezza, le politiche devono continuare in modo risoluto a sostenere la ripresa». L'Europa però crescerà nel 2021 del 4,7%, la ripresa sarà minore di quella prevista prima della pandemia, «implicando una perdita di quasi 3 milioni di euro. Molte di queste perdite non saranno recuperate nel medio termine».
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«Finché la ripresa non sarà radicata e non miglioreranno le prospettive per un vaccino, ci sono buone ragioni per continuare con le varie politiche che tutelano i posti di lavoro». È l'invito formulato dal Fmi, che nel Regional Economic Outlook appena diffuso stima che «questi programmi abbiano raggiunto almeno 54 milioni di posti di lavoro e un loro prematuro ridimensionamento potrebbe portare a un'ondata di fallimenti e diffusi disagi sociali».
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