L'Umbria Film Commission parte
con 2 milioni di Euro per trasformare
la regione in un set cinematografico

L'Umbria Film Commission parte con 2 milioni di Euro per trasformare la regione in un set cinematografico
di Michele Bellucci
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Mercoledì 31 Marzo 2021, 17:24

PERUGIA - Finalmente anche l'Umbria ha una sua Film Commission e, dopo la firma di lunedì pomeriggio che ha ufficialmente dato vita alla Fondazione, questa mattina in conferenza stampa il progetto è stato presentato al mondo. Un progetto che arriva in ritardo di circa due decenni rispetto a tante altre regioni italiane ma che parte sotto i migliori auspici e con una potenza finanziaria notevole: oltre ai 50.000 Euro del fondo di dotazione (30.000 dalla Regione, 9.000 dal Comune di Perugia, 6.000 da quello di Terni e 5.000 dall’ANCI Umbria) i primi due Bandi prevedono un investimento di oltre 2 Milioni di Euro. Il primo “Film fund” sarà gestito da Sviluppumbria ed è stato finanziato questa mattina dalla Regione con 1,5 milioni; l’altro sarà un progetto pilota gestito da Arpal dedicato alla formazione e prevede altri 600.000 Euro di investimento. Non solo cifre importanti ma anche nomi di spicco, a partire da quello del presidente della Fondazione Umbria Film Commission, il regista Paolo Genovese. Originario del marscianese e da qualche anno di stanza a Todi, l’autore di Perfetti sconosciuti e di molti altri film di successo guiderà la regione in questa avventura, con alcuni obiettivi molto precisi: «Puntiamo in primo luogo ad attrarre produzioni cinematografiche qui - ha dichiarato - poi ci concentreremo sulla didattica visto che Perugia vanta due Università, una celebre scuola Agraria, la scuola di giornalismo... però manca una scuola di cinema e vorremmo provare a crearla. Infine lavoreremo per realizzare qui un grande Festival di cinema. Io ho girato in Umbria il film Famiglia perfetta e alcune pubblicità, quindi posso testimoniare direttamente che l’accoglienza avuta dalla popolazione è stata incredibile e questo può fare la differenza». Accanto a Genovese uno staff nominato dagli enti fondatori: l'imprenditrice tuderte Lidia Vizzino, anch’essa scelta dalla Regione come il presidente, il patron del Love Film Festival Daniele Corvi individuato dal Comune di Perugia, l’esponente della sezione cinema della Cna Nicola Innocenti selezionato dal Comune di Terni e infine l’ex consigliera regionale di Forza Italia Maria Rosi che vanta la fiducia di Regione e Anci.

La Film Commission avrà un ruolo fondamentale, perché «l’Umbria è un palcoscenico naturale per le produzioni cinematografiche - ha dichiarato la presidente regionale Donatella Tesei - e questa iniziativa condivisa va portata avanti con determinazione. Siamo convinti che la cultura in questo momento ci può aiutare a ripartire». Dello stesso avviso anche l’assessore regionale alla cultura Paola Agabiti: «Sono sicura che potremo dare un forte impulso alla vita culturale, sociale ed economica dell’Umbria. L’industria culturale è attraversata da grandi cambiamenti e per questo abbiamo scommesso su di essa, creando un organismo stabile a tempo indeterminato che viaggerà con le proprie gambe e svilupperà cultura e turismo. Non sarà una scatola vuota ma un elemento qualificante». Oltre ai due bandi già citati è stato già definito un pacchetto "turismo e cultura" che la Regione presenterà nei prossimi giorni, sostenuto con risorse provenienti da fondi europei. La Agabiti ha anticipato inoltre che ad aprile verrà ufficializzato anche un pacchetto straordinario di misure per il settore della cultura. Che il momento attuale sia davvero decisivo per il mondo del cinema si era già intuito anche lo scorso 20 marzo, con la creazione del fondo di 100 milioni di dollari per il supporto dei lavoratori dell’audiovisivo dedicato per la maggior parte ai professionisti impiegati nelle produzioni Netflix. Il Fondo di Sostegno per la TV ed il Cinema nell’emergenza COVID-19 in Italia annunciato dalla celebre piattaforma di streaming ma anche l’investimento su Cinecittà a Roma, «che può attrarre interesse a livello internazionale - ha commentato in collegamento virtuale la sottosegretario di Stato al Ministero della cultura Lucia Borgonzoni - Ho visto che investirete tanto su questo progetto e penso che fate bene. Regioni che prima della Film Commission erano semi-sconosciute ora sono famose nel mondo». È intervenuto a distanza anche il presidente di Anica Francesco Rutelli, che non ha lesinato attestati di stima al neo-presidente: «Con quel genio di Genovese potrete fare grandi cose.

L’Umbria è un territorio mirabile, con scenari unici nel nostro Paese, ma è anche una realtà vibrante in termini di capacità creative. Arrivate quasi ultimi ma potete imparare dalle altre esperienze. Solo nelle prime tre settimane di marzo a Roma ci sono stati oltre 230 set aperti, quindi posso confermarvi che la domanda è molto grande. Noi ci batteremo per la riapertura dei cinema, intanto abbiamo salvato in questi mesi le produzioni».

Tra gli intervenuti in conferenza anche la presidente della Associazione italiana film commission Cristina Priarone («Una regione così importante aveva bisogno di una Film Commission. Fondamentali un presidente come Paolo Genovese e una buona dotazione economica»), il presidente di Anci Umbria Michele Toniaccini («Questo è un momento storico per la regione e in particolare per i suoi Comuni. Una grande opportunità che, grazie alla grande ospitalità degli umbri e all'unicità delle nostre eccellenze, potrà farci percepire come luogo ideale dove ambientare le produzioni»), il sindaco di Perugia Andrea Romizi («Dobbiamo recuperare una consapevolezza di identità regionale che a volte non è venuta fuori nella maniera più efficace. Ora siamo pronti per affrontare tante sfide con un nuovo spirito di collaborazione») e il sindaco di Terni Leonardo Latini («Questo progetto rappresenta un vettore di sviluppo non solo culturale ma anche economico»). Intanto sul portale Italy for Movies promosso dal MiBACT sono già quasi 90 le location regionali messe in vetrina, da abbazie e borghi unici fino alle bellezze naturali e tanti luoghi della cultura, senza dimenticare simboli meno celebri come il “fungo di Montefalco”. Nello statuto della Fondazione si legge che uno degli obiettivi primari è anche quello di "promuovere l’immagine dell’Umbria grazie alla costruzione di pacchetti e guide turistiche (cine turismo)", ma non manca neppure "la volontà di sostenere la produzione o produrre anche direttamente opere cinematografiche e audiovisive realizzate nella regione". Non sarà possibile distribuire gli utili, neppure indirettamente, ma tutte le entrate della U.F.C. dovranno essere reinvestite per raggiungere gli scopi della stessa.

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