Spoleto, trasferiti nell'ex Punto Nascita gli anziani delle Rsa

Un’immagine dell’ex area materno infantile dopo la riconfigurazione del San Matteo in ospedale Covid
di Ilaria Bosi
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Mercoledì 21 Aprile 2021, 11:52 - Ultimo aggiornamento: 16:17

SPOLETO - Trasferiti nel vecchio padiglione dell’ospedale i circa 20 anziani ospiti delle due Rsa che finora avevano occupato i due piani di chirurgia, nell’ala nuova dell’ospedale. Se resta l’indecisione sulle attività Covid free da riattivare, le operazioni di trasloco sono state effettuate ieri giornata di ieri, con le due strutture di territorio riunite in una unica, sistemata nell’ex Punto Nascita che, dopo la riconfigurazione, aveva ospitato la Medicina 3 Covid. Il trasloco delle Rsa ha comportato un ulteriore spostamento: i pazienti ricoverati a Medicina 3, infatti, sono stati trasferiti al piano inferiore, nell’area dell’ex oncologia, dove fino a qualche giorno fa era attiva la Medicina 2, chiusa grazie alla flessione dei ricoveri, anche per dare respiro al personale, favorendo ferie e turnover. L’ala nuova dell’ospedale, quindi, in cui si trovano il blocco operatorio (4 sale finora inutilizzate, tra cui quella dedicata alla Robotica), la struttura complessa di Anestesia e Rianimazione, la Chirurgia e l’Ortopedia, potrà tornare a ospitare servizi covid free. Quali? Presto per dirlo. L’idea accarezzata da direzione ospedaliera e sanitaria resta quella di ripartire dalla chirurgia d’ambulatorio, che non richiede la presenza di anestesisti. A partire da maggio, però, visto il probabile arrivo di un paio di anestesisti, almeno un giorno alla settimana potrebbe essere dedicata a piccoli interventi di day surgery, eseguiti in giornata e senza ricovero del paziente. Insomma, una tipologia di intervento appena un gradino sopra l’ambulatoriale, ma in cui è richiesta un’assistenza più strutturata. Intanto ha suscitato diverse reazioni il caso della donna colta da un malore davanti alla Palazzina Micheli, a due passi dall’ospedale, e che ha dovuto attendere quasi un’ora l’arrivo dell’ambulanza della Croce Bianca di Foligno. Un caso che il consigliere regionale Thomas De Luca ha portato all’attenzione dell’Assemblea legislativa e su cui ieri la Asl Umbria 2 è tornata, spiegando che la signora, di 81 anni, ferita dopo una rovinosa caduta, ha riportato un trauma facciale. «Purtroppo – conferma la Asl - in quegli stessi istanti, i due equipaggi del 118 del San Matteo degli Infermi erano impegnati in altrettante richieste di soccorso in codice rosso, un attacco cardiaco e una crisi convulsiva e ciò ha reso necessario l'intervento di una terza ambulanza, giunta da Ponte di Ferro, nel Comune di Gualdo Cattaneo, su chiamata della centrale operativa regionale». L’ambulanza, quindi, pur essendo della Croce Bianca, non è neanche partita dall’ospedale di Foligno, che dista circa 32 chilometri collegati con la 4 corsie, ma da Ponte di Ferro di Gualdo Cattaneo, più di 35 chilometri tra strada provinciale e percorsi interni. Secondo la Asl l’ambulanza sarebbe arrivata dopo 25 minuti (i testimoni hanno parlato di oltre 45 minuti) e la donna, come riportato ieri, è stata assistita da un infermiere del distretto. La signora, che ha riportato «la frattura delle ossa nasali», è stata dimessa nel primo pomeriggio, dopo essere stata sottoposta a tutti gli accertamenti del caso.

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