PERUGIA A leggere le parole della burocrazia c’è stato un inciampo pesante che ha portato, a inizio dell’anno, l’Azienda ospedaliera di Perugia, a perdere il ricorso al Tar che ha cancellato il concorso a tempo determinato per il responsabile del Sitro, cioè il servizio infermieristico, tecnico sanitario, riabilitativo, ostetrico. Fatto più unico che raro è che il Santa Maria della Misericordia, non si sia presentato e abbia perso, spese legali comprese, in contumacia. Possibile che si sia trattato di una scelta? Difficile, spiega chi conosce come si muove un soggetto pubblico che difende sempre i propri atti. Così l’Azienda ospedaliera ha deciso di attivare un’indagine interna per capire. Che il percorso sia partito lo si legge nelle delibera 268 firmata dal dg facente funzioni, Giuseppe De Filippis. Che in un passaggio spiega come...«la mancata costituzione dell’Azienda è stata determinata da criticità del sistema informatico (oggetto di indagine interna, come rappresentato nella nota del D.A. prot. riservato n. 17065 del 10 marzo 2022) che non hanno consentito alla Direzione Generale di effettuare idonea valutazione sugli interessi in fatto ed in diritto rilevanti ai fini del giudizio....». Insomma, una sorta di baco che potrebbe aver creato pregiudizio all’Azienda ospedaliera. Che dopo aver perso al Tar, ha deciso di appellarsi al Consiglio di Stato per cercare di ribaltare la partita.
Un’altra sltra contestazione riguardava la riapertura della scadenza del bando «al fine di poter disporre di una più ampia rosa di candidati», ma nonostante l’avviso di riapertura dei termini sia stato già pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, il mancato inserimento del link informatico nel sito istituzionale dell’Azienda avrebbe impedito a chi ha fatto ricorso di registrarsi e presentare la domanda. Sono stati quattro gli atti e le delibere impugnate nel ricorso al Tar.
Il Tar ha ritenuto il ricorso fondato nel merito, Nella sconfitta che porta a dover far riparte da zero la procedura, il Tar ha anche liquidato in duemila euro le spese legali in favore di chi ha fatto ricorso. Ora l’Azienda ospedaliera di Perugia va al Consiglio di Stato e ha incaricato del mandato difensivo l’avvocato Stefano Giubboni.
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