Trattativa e polemiche, ma l'Umbria è pronta a ripartire

Trattativa e polemiche, ma l'Umbria è pronta a ripartire
di Federico Fabrizi
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Domenica 17 Maggio 2020, 09:06
PERUGIA - Pronti a partire. Un sabato tiratissimo di confronto tra Regioni e Governo, con la bozza del Decreto del Presidente del Consiglio atteso per tutta la giornata dai presidenti e arrivata solo a tarda sera. Poi ancora confronto e liti fino a tarda notte sulle le linee d’indirizzo per i settori che devono riaprire domani. La presidente Donatella 
Tesei ha tenuto per tutta la giornata di ieri il testo dell’ordinanza da firmare a portata di mano. La sostanza non è cambiata. L’Umbria ha il suo calendario. E l’elenco delle categorie pronte a riaprire dalla giornata di domani è sempre più lungo: c’è il commercio al dettaglio (ma non gli ambulanti previsti per la giornata dell’8 giugno o forse un po’ prima), c’è tutto il comparto dei servizi alla persona, dai parrucchieri ai centri estetici, ristoranti, bar, centri sportivi all’aperto, agenzie di viaggio, le attività culturali intese come biblioteche e sono stati aggiunti anche i servizi delle scuola guida. In pratica niente guide con l’istruttore ma altri servizi sì.
l tira e molla della giornata di ieri è stato caratterizzato anche da una polemica tra Pd e Lega. Prima il commissario dem Walter Verini: «Ma quando la smette questa Giunta di ciurlare nel manico? Le Regioni hanno raggiunto un accordo con il Governo per le riaperture a cui è seguito, il Decreto Legge. Come ci ha confermato il Ministro degli Affari regionali, se vuole, la Presidente può fare da subito l’ordinanza sulla base delle linee guida recepite. Sono settimane che la Regione attacca il Governo per mascherare la propria inconcludenza». Uno-due, ed ecco la replica del segretario regionale della Lega Virginio Caparvi: «È stato il governatore della Toscana Enrico Rossi ha smentire Verini - lui si è scusato con i suoi concittadini ammettendo di dover aspettare il dpcm del Governo senza il quale nessuna ordinanza regionale sarebbe stata valida. Non solo il Pd umbro si è reso protagonista di una pagina indecorosa della vita amministrativa regionale ma oggi prova con ogni mezzo a tirare in ballo verità inesistenti».
E ieri è arrivata la pagella del Ministero della Salute sul monitoraggio del Covid-19 nelle regioni. L’Umbria, insieme a Molise e Lombardia vengono indicate tra quelle con rischio “moderato” e con un’incidenza settimanale bassa. Il monitoraggio è fatto di 21 indicatori e verrà ripetuto ogni settimana dal ministero della Salute per decidere come procedere con le riaperture e nel caso di scoppio di nuovi focolai non gestibili per avviare mini chiusure o lockdown chirurgici che potrebbero riguardare strutture, Comuni o aziende. Ma come ma l’Umbria, ormai quasi Covid-free, risulta tra i territori da tenere sotto controllo? Secondo Palazzo Donini il monitoraggio tiene in considerazione in particolare i dati raccolti nell’ultima settimana di aprile - quando il Cuore verde è arrivato quasi a zero contagi - e la prima settimana di maggio: con numeri tanto bassi in valore assoluto anche uno scostamento minimo può risultare importante dal punto di vista statistico.
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