"Terni: stop al taglio degli alberi a Piediluco", arriva un esposto "green"

"Terni: stop al taglio degli alberi a Piediluco", arriva un esposto "green"
di Monica Di Lecce
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Martedì 23 Aprile 2024, 11:10

Sospensione immediata del taglio degli alberi per un attento esame della situazione e per valutare se l’intervento, eventualmente, possa essere differito a settembre, fuori dal periodo di nidificazione. E’ la richiesta rispetto al taglio delle 38 piante di Piediluco che comitato civico spontaneo “Umbria verde benessere, ambiente biodiversità”, Europa Verde - Verdi Umbria e partito Animalista italiano Umbria hanno avanzato in un esposto-denuncia indirizzato alla procura, alla prefettura, ai carabinieri forestali, alla Regione, alla Soprintendenza archeologica Belle arti e  paesaggio dell’Umbria, al sindaco di Terni, all’Agenzia forestale della regione e alla polizia locale. La prima critica è proprio sul periodo di abbattimento. Gli ambientalisti osservano che il periodo in cui avvengono gli abbattimenti di alberi di specie protette “ricade in quello vietato per lavori forestali perché periodo di riproduzione e nidificazione”. “Nel caso specifico – spiegano -  sulle sponde del lago nidificano anche a terra molte specie di anatidi che con ragionevole certezza abbandonerebbero la cova.  Ci risulta che non sia stato fatto alcun sopralluogo di esperti ornitologi per verificare la presenza su tutti gli alberi di abbattere di nidi, compresa la presenza negli alberi dichiarati seccaginosi di chirotteri e rapaci notturni dei quali è difficilissimo individuare di giorno la presenza”. I tre firmatari dell’esposto ricordano che è reato “qualunque tipo di distruzione di nidi nonché di disturbo alla nidificazione”.

Entrando nel merito dell’ordinanza con la quale il Comune ha disposto il taglio, gli ambientalisti sostengono che “manca ogni tipo di istruttoria”.

I tre firmatari, che hanno chiesto di capire quali sarebbero stati i problemi per la pubblica incolumità, sostengono che agli atti non esiste “alcuna relazione e precisa dichiarazione che i 38 alberi siano “immediatamente” pericolosi per comprovate ragioni e controlli da tecnici competenti con relazioni fitostatiche e prove strumentali”. Il terzo appunto riguarda la questione della manutenzione. “Dato che l’Afor si occupa da anni, a pagamento, come servizio extra-funzioni istituzionali, della gestione del verde pubblico del Comune di Terni (come da convenzioni citate nell’ordinanza ma non visionabili dai cittadini nel sito del Comune di Terni né nel sito dell’Afor), quindi anche del verde presente nella frazione di Piediluco, non è spiegabile come nel corso degli anni di “manutenzione ordinaria” a pagamento, l’Agenzia non abbia verificato che le 38 piante stavano diventando “seccaginose”, fenomeno che non dipende ad esempio dalla improvvisa e imprevedibili caduta di un fulmine, ma che è caratterizzato da lenta progressività nel tempo e che negli anni non abbia provveduto ad adeguata manutenzione o cure se necessarie”. Gli ambientalisti ritengono quindi irrealistico che “improvvisamente debbano essere abbattute simultaneamente 38 piante di alto fusto, in quanto, o la manutenzione non è stata fatta diligentemente commissionata e pagata negli anni, o quanto meno a tale manutenzione Afor avrebbe potuto e dovuto provvedere prima del 1 aprile o successivamente al 1 settembre, quando sono consentiti lavori di taglio di alberature”. Gli ambientalisti si riservano di agire per disastro ambientale e disturbo della nidificazione.

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