Terni, risse in viale Brin e residenti ternani e stranieri in campo per chiedere aiuto: «L'emergenza sicurezza va affrontata»

Terni, risse in viale Brin e residenti ternani e stranieri in campo per chiedere aiuto: «L'emergenza sicurezza va affrontata»
di Nicoletta Gigli
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Lunedì 16 Ottobre 2023, 23:45

TERNI - «Non ci sentiamo sicuri neppure alle tre del pomeriggio. In questo tratto di viale Brin c’è una concentrazione di stranieri che non è più gestibile e noi, che siamo arrivati a Terni anni fa da altri paesi lontani e ci siamo integrati, viviamo un forte disagio».

A parlare è una giovane mamma romena. Vive con la famiglia in un appartamento che sta in quei venti metri di strada che pullulano di locali etnici dove le risse sono cosa quotidiana.

E’ un fazzoletto di città dove la gente è esasperata e non c’è distinzione tra ternani e stranieri quando chi la vive racconta di una quotidianità complicata. Le persone perbene non ce la fanno più a vivere come se fossero in galera. Il paradosso è che non si va a caccia dello straniero. Tutte le persone “normali”, italiane e non, non ne possono più.  

«Ho una nipote adolescente che ormai non esce di casa da sola neppure di giorno - dice un 70enne ternano che abita in viale Brin da una vita.

Ogni volta che passava lungo il marciapiede erano apprezzamenti pesanti ed era complicato seminare chi continuava a seguirla».

Le risse a colpi di coltelli e bottiglie in quel tratto di viale Brin ormai non si contano più. La settimana scorsa l’ennesimo scontro tra stranieri è andato in scena nel pomeriggio, mentre a pochi passi erano in corso attività ludiche e di studio per bambini e ragazzi. Terrorizzati per le scene che si sono trovati di fronte.

E’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E che ha spinti i residenti del quartiere a mobilitarsi. Tutti uniti in difesa di una zona che va tutelata.

«Parteciperanno persone di ogni cultura e di ogni nazionalità. Stanche, spaventate e spesso rassegnate vogliono incontrarsi per capire come agire, a chi rivolgersi, come intervenire al meglio per tutti - dice uno dei promotori dell’incontro che si terrà a breve.  Ci sono famiglie perbene, integrate e sono esasperate anche loro. Ammettono che qui c’è una concentrazione di stranieri troppo elevata e si trovano a disagio. Deve essere chiaro che non si tratta di fare muro italiani contro stranieri. Vogliamo solo contribuire a far sì che la situazione cambi perché ora non c’è più sicurezza a nessuna ora del giorno e della notte».

I residenti parlano della questione sicurezza in primis ma non dimenticano che qui c’è anche un serio problema di decoro urbano. Le strade sono piene di rifiuti, ci sono indumenti e coperte a terra, vetri di bottiglie e gente che bivacca di fronte ai portoni, trasformati in orinatoi a cielo aperto.

«Non sa quante volte è impossibile uscire di casa e rientrare perché si stendono sul marciapiede e sembrano mezzi morti - racconta un’anziana che si sente come in prigione. Spesso c’è gente che si sente male in mezzo alla strada e nessuno di noi va ad aiutarli perché non si sa mai chi ti trovi di fronte».

Chi vive qui ha provato più volte a prendere scopa e stracci per pulire e fermare il degrado ma il giorno dopo la situazione si ripete. Fino a convincere chi cerca di mettere un freno con una buona azione che non ne vale la pena.

I residenti sono stremati ma anche stavolta provano a trovare soluzioni: «La chiusura del parco Rosselli non ha aiutato. Questa situazione purtroppo è estesa a Borgo Bovio e Sant’Agnese. Per chi arriva in città dalla Valnerina questa bolla che parte dal Palazzone e arriva al semaforo non è un biglietto da visita di cui vantarsi. Qualcuno deve metterci mano».

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