Terni, i primi passi della superbanda della cocaina in pieno lockdown: "Palline" a domicilio per insospettabili professionisti

Terni, i primi passi della superbanda della cocaina in pieno lockdown: "Palline" a domicilio per insospettabili professionisti
di Nicoletta Gigli
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Giovedì 15 Dicembre 2022, 19:01 - Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 09:05

TERNI - La città è deserta per il lockdown ma gli spacciatori di cocaina destinata alla Terni bene non se ne curano. Ci sono giorni in cui per le vie del centro ci sono solo loro.

Gli albanesi portano la droga confezionata in palline di nylon da distribuire a domicilio a insospettabili professionisti pronti a pagare da 70 a 100 euro a dose. Gli italiani anche stavolta hanno un ruolo marginale.

Servono solo per far spostare senza difficoltà i pusher, che non conoscono le strade della città.

Al lavoro una fitta rete di “pallinari”, incaricati di distribuire ogni volta dalle 150 alle 300 dosi.

E’ nella Terni blindata a causa del covid che la squadra mobile guidata da Davide Caldarozzi, coordinata dal pm, Camilla Coraggio, nasce l’indagine che vedrà la mobile di Perugia eseguire le misure cautelari nei confronti di 15 persone, undici delle quali albanesi. Una presunta associazione per delinquere che, per l’accusa sostenuta dalla procura di Perugia, in otto mesi sarebbe riuscita ad immettere sul mercato umbro oltre 150 chili di cocaina.

In quella città deserta gli spacciatori, alcuni dei quali hanno preso pure una casa in affitto, si muovono da una parte all’altra per consegnare a domicilio la cocaina ordinata da chi è costretto a restare nel proprio appartamento per le rigide norme in vigore per l’emergenza covid.

A seguire i loro movimenti gli investigatori dell’antidroga, che hanno grosse difficoltà per non farsi notare nelle vie dove non gira anima viva.

Sono mesi in cui i poliziotti, che danno una caccia spietata ai “pallinari”, riescono a mettere a segno parecchi recuperi di droga.

Per qualche settimana di albanesi con addosso le palline di coca da distribuire ne vengono fermati diversi mentre altre palline abbandonate da chi sente il fiato sul collo della polizia vengono recuperate anche nei boschi a ridosso della città.

Il giro di consegne a domicilio va avanti imperterrito, nonostante alcuni arresti e recuperi di droga e denaro contante. Quando lo spacciatore di turno si sente in pericolo lascia in fretta la città per spostarsi a Spoleto o Foligno e manda a Terni altri “colleghi” di lavoro.

Le indagini coordinate dal pm, Camilla Coraggio, consentiranno di arrestare, in distinte operazioni, undici persone. Recuperati in totale quasi 700 grami cocaina e 13mila euro in contanti. Tra le persone bloccate a Terni ci sono alcuni dei componenti di quella che, per l’accusa della procura di Perugia, è un’associazione a delinquere che avrebbe piazzato quantità impressionanti di cocaina. Consegnata dagli albanesi direttamente a casa a insospettabili clienti che non badano a spese grazie al prezioso aiuto di gente del posto, che dà tutte le indicazioni utili per trovare gli indirizzi dei destinatari senza perdere tempo.

Un gruppo di spacciatori che, da Terni e Spoleto, si è presto allargato a Foligno e Perugia, dove la procura ha chiuso l’indagine con una raffica di arresti.

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