Terni. Piediluco, bar da demolire
E' battaglia legale tra Comune e Canottieri
Si pronuncerà il Tar

Terni. Piediluco, bar da demolire E' battaglia legale tra Comune e Canottieri Si pronuncerà il Tar
di Umberto Giangiuli
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Lunedì 4 Settembre 2023, 16:01

La luna di miele tra il Circolo canottieri Piediluco è il comune di Terni è già finita. Il pomo della discordia è dato dal bar all’interno del parco D’Aloja che, secondo il Comune va demolito per presunti abusi. Dall’altra parte il Circolo  sostiene che se la demolizione va fatta è compito dello stesso Comune in quando l’area e il bar sono di propriètà di palazzo Spada. Insomma una bella gatta da pelare su cui si dovrà pronunciare il Tar dell’Umbria. Eppure in  occasione della presentazione del progetto da 4 milioni e 400 mila euro provenienti dal Pnrr per la riqualificazione del centro nautico sembrava fossero state accolta le richieste degli enti e associazioni di rivedere il progetto delle cose che non andavano, tra queste, appunto, la presenza del bar. Il Comune non ha atteso tempo e con una mossa a sorpresa con tramite ordinanza ha intimato la demolizione dei presunti abusi edilizi nel bar all’interno del parco D’Aloja. «La struttura in legno e l’area dove sorge il manufatto- chiarisce il Circolo-  è di proprietà proprio dell’amministrazione comunale anche se gestita da un privato quindi palazzo Spada ha fatto autogol». Il progetto comunale di riqualificazione dell’ intera area prevede che quel bar venga demolito per far posto ad altro uso, in considerazione del posto spazio esistente. Un piccolo bar- ristoro dovrebbe essere allestito all’interno della sede del Circolo grazie alla disponibilità dello stesso, altrimenti nel nuovo progetto non ci sarebbe  nessun punto ristoro.

C’e da dire che il Comune si è mosso spedito per l’abbattimento del bar. Già dell’otto di agosto ha informato il Tar mentre il ricorrente gestore ha presentato ulteriori elementi di discolpa il 1 di settembre. Adesso a fare chiarezza sulla vicenda sarà  il Tar dell’Umbria in tempi strettissimi.  Dal Circolo, inoltre, fanno rilevare che «quel bar e la corte sono di proprietà del Comune pertanto c’è qualcosa che non quadra visto che la stessa amministrazione ha ricorso al Tar su una cosa di sua proprietà». Nel frattempo il Circolo ha presentato al Comune istanza di sanatoria perché ritiene che alcuni dei presunti  abusi contestati non sussistano e altri, invece, siano sanabili».  Pure in passato i rapporti tra il Circolo e l’amministrazione Latini i rapporti  non erano dei migliori per quello che riguarda l’abbattimento di alberi e la manutenzione straordinaria dell’area, tanto che l’allora presidente Fabrizio Di Patrizi depositò un ricorso al Tar contro il Comune che ordinò  l’abbattimento a carico del Circolo canottieri sulla base di una vecchia convenzione  quando esisteva  ancora l’Azienda di promozione turistica e firmata dall’allora presidente Giovanni Armeni e il  direttore dell’Apt Valentino Paparelli. Il Circolo  basandosi appunto sul documento esistente, sottolineò che la manutenzione  straordinaria spettava al Comune.

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