A 70 anni dalla scomparsa di Gino Corrado Rossi, morto prigioniero a Auschwitz, la nipote, ha trovato un’inaspettata eredità. «Stavamo ristrutturando una vecchia casa di famiglia a Terni - racconta Assunta - tra la primavera e l’estate scorsa. In un baule che conteneva anche il corredo di mia nonna e vecchie fotografie di mio nonno ho trovato anche il suo diario personale con all’interno questo titolo».
La fortunata scoperta è un certificato di debito pubblico del regno d’Italia del 1930 con un deposito di 3.400 lire risalente al 23 febbraio 1936. «Il titolo è stato fatto stimare da un nostro consulente contabile - dicono da Agitalia - ed è risultato un valore monetario attuale, tra interessi, rivalutazione e capitalizzazione, per circa 78 anni di giacenza nelle casse dello Stato di 280mila euro circa».
La richiesta per la restituzione della somma è stata già inoltrata al Ministero dell’Economia e a Bankitalia. «Se la cifra arriverà, la dividerò con le mie due sorelle. Con la mia parte finirei di pagare la casa. Che bel regalo mi ha lasciato il nonno», conclude Assunta Rossi.
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