Terni. «Ammazzati, sei brutta»: botte e insulti alla compagna, 37enne condannato a tre anni di carcere

Terni. «Ammazzati, sei brutta»: botte e insulti alla compagna, 37enne condannato a tre anni di carcere
di Nicoletta Gigli
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Giovedì 9 Novembre 2023, 07:46

TERNI - Messa in punizione perché era brutta, invitata a suicidarsi perché era buona a nulla, spinta a cacciar via il suo cane perché lo infastidiva. E allontanata dai propri figli, nati da un precedente matrimonio, di cui lui mal tollerava le visite.

Quando lui, per punirla, si allontanava da casa per qualche giorno pretendeva di essere riaccolto a braccia aperte dalla giovane convivente. Tornava e poi ricominciava con le minacce di bruciarle la casa e la macchina, di sfregiarla con l’acido.

Una volta le ha messo anche le mani addosso, rifilandole due schiaffi e rompendole gli occhiali.

Una serie di pesanti maltrattamenti conditi da uno stalking seriale che all’uomo sono costati una condanna a tre anni di carcere.

Lui, 37 anni, ternano, difeso dall’avvocato Francesco Mattiangeli, è comparso di fronte al giudice, Barbara Di Giovannantonio, per il processo col rito abbreviato.

Il pm, Marco Stramaglia, aveva chiesto la condanna a 3 anni e quattro mesi di carcere.

Il suo legale ha chiesto che la pena, in base ai benefici previsti dalla riforma Cartabia, venga sostituita con lavori di pubblica utilità e ora la vicenda è al vaglio dell’Uepe.

In aula è stato ripercorso il calvario vissuto dalla donna.

Una lunga serie di episodi che gli investigatori collocano nel periodo di tempo compreso tra dicembre 2020 e ottobre 2022.

E che sei mesi fa hanno spinto il gip, Chiara Mastracchio, a disporre il giudizio immediato per il 37enne ternano dopo aver ricostruito quello che ha definito «uno stato di vessazione, assoggettamento e sofferenza» della vittima dei maltrattamenti e dello stalking andato avanti a lungo.

Il 37enne, che dal maggio scorso è sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex convivente, in quei due anni non le ha risparmiato nulla.

Anche se l’appartamento dove vivevano era della donna lui era arrivato a pretendere che gli desse tre euro al giorno se voleva restare a Terni, che non era la sua città d’origine.

Sulla casa, per l’accusa sostenuta dalla procura, imponeva le regole e spesso mandava la compagna a dormire in cameretta dopo averla ricoperta di insulti irripetibili.

Quando lei, prostrata da una situazione insostenibile, l’ha mandato via di casa è iniziato lo stalking.

La donna veniva minacciata e lui, che pretendeva di riprendere la relazione come se niente fosse successo, si appostava vicino casa di lei.

Una sera, per forzare il portone, ha usato una spranga. E poi la porta di casa presa a pugni e se la donna non apriva iniziava a farle decine di telefonate e a inviare centinaia di messaggi.

«Ti sfregio con l’acido, faccio male ai tuoi figli». Dalle minacce di morte agli schiaffi, in un crescendo di violenza cui la donna ha deciso di mettere fine presentando una denuncia nei confronti dell’ormai ex compagno ora condannato a tre anni di carcere.

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