Terni, il cuore industriale della città
lasciato marcire nell’incuria

Terni, il cuore industriale della città lasciato marcire nell’incuria
di Paolo Grassi
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Mercoledì 15 Gennaio 2014, 13:10 - Ultimo aggiornamento: 13:17

TERNI - Pi che un'area, sembra un ghetto.Gi, il ghetto delle aziende industriali e artigianali. Degrado che avanza, niente servizi a portata di mano, strade dissestate, immondizie sparse, segnaletica obsoleta. L'impressione che fa, oggi, l'area industriale ed artigianale di vocabolo Sabbione è poco rassicurante. Così come poco sicuri si sentono molti titolari di aziende, che temono ogni giorno anche il rischio di furti, visto che scavalcare i cancelli e le inferriate potrebbe non essere così difficile.

Su questo, si era parlato anche di estendere alle aree industriali il progetto cittadino della videosorveglianza. Ma ancora la cosa non è stata fatta e molte aziende, nell' attesa, si sono organizzate da sole, installando a loro spese telecamere a circuito chiuso da affiancare agli antifurto. La prima cosa che balza all'occhio è la segnaletica. In molti casi, ci sono anche cartelli caduti in terra emai risistemati. Nonmancano immondizie, carcasse di vecchie auto abbandonate e aiuole con l'erba alta. Ci sono anche dei containers abbandonati, di notte ricovero di mendicanti. Tutti aspetti sui quali si dovrebbe intervenire. Madi questi tempi, coi soldi chemancano, non è cosa facile.

Lo conferma anche l'assessore comunale all'industria, Sandro Piermatti, che ricorda: «E' un problema generale. Non mi pare che in altre città d'Italia ci sino aree industriali con i parchi. Dateci i soldi e queste aree le trasformiamo in gioielli». Piermatti ricorda anche un progetto al quale si cominciò a parlare qualche anno fa, tra amministrazione comunale ed aziende. L'idea era di affidare le aree industriali in autogestione direttamente alle aziende, in cambio di sgravi fiscali. «Poi, però, si bloccò tutto. Cominciò la crisi degli enti pubblici, cominciarono a diminuire i trasferimenti statali ed è sfumata la possibilità di applicare sgravi fiscali». Per l'assessore, però, il problemavero è unaltro. «Qui parliamo di aree tenutemale – dice – ma ci sfugge che tante aziende chiudono, che le imprese locali non hanno più commesse per la crisi dei consumi interni. Portiamo in liquidazione il consorzio dell aree industriali perchè non si vendono le aree. Cosa volete risistemare? ».

Pessimo anche lo stato dell' asfalto in diverse zone. Ci sono punti in cui si sono aperte vere e proprie voragini, anche profonde. Pericolose per chiunque ci passi sopra. Riguardo alla manutenzione delle strade, nella zona ci sono sia strade private che comunali. Su questo problema, parla l'assessore ai lavori pubblici Silvano Ricci: «Il rifacimento totale di quella zona, ad oggi, non è previsto. In ogni modo, risorse permettendo, si può intervenire per coprire e risistemare alcune buche. Io invito ad inviare segnalazioni al nostro numero verde (800-707073 ndc). In caso di strada comunale, interverremmo. In caso di strada privata, solleciteremmochi di dovere». Il problema delle aree industriali è sentito anche dalle associazioni di categoria.Anche lì, però, c'è la consapevolezza che ci vorrebbero più risorse, per intervenire.

«I problemi delle aree industriali e artigianali sono tanti – dice per esempio il presidente di Confartigianato, Giuseppe Flamini – e sono anni che ci facciamo sentire, tra richieste di interventi e tavoli per la sicurezza.Mail problema è uno: mancano i soldi».

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