Le perplessità di Di Girolamo. Nei giorni scorsi era stato il sindaco Leo Di Girolamo a mostrarsi perplesso per la scelta di non convocare i sindacati all'incontro del 17 a palazzo Chigi. Ieri una dura nota delle Rsu delle acciaierie di Terni aveva ribadito il concetto, usando anche toni aspri: «la coesione sociale è a rischio». Adesso si registra questo segnale di apertura da parte della multinazionale tedesca, disposta ad allargare il tavolo ma a patto che l'incontro si tenga in Confindustria.
Crescimbeni: «I tavoli separati sono una fregatura per i lavoratori»
E' di Paolo Crescimbeni la prima reazione alla proposta avanza dalla Tk, quella di spostare l'incontro in Confindustria: «Il Governo - scrive in una nota il consigliere comunale della lista I Love Terni - deve essere mediatore: non può essere Confindustria che convoca i sindacati, non può essere la stessa parte o controparte interessata che convoca, ma il Governo deve esercitare il proprio ruolo di mediatore della vertenza».
Il Pd: «Fondamentale la presenza dei sindacati al tavolo delle trattative»
«Riteniamo fondamentale e non negoziabile - scrive in una nota il Pd di Terni - la presenza delle rappresentanze sindacali dei lavoratori di tutto il gruppo Ast all’incontro organizzato dal Governo il 17 luglio, come già richiesto dalle Istituzioni locali. Solo la presenza coesa di tutte le forze sociali coinvolte può garantire l’adeguata rappresentanza delle istanze dei cittadini ternani ed immediate risposte nella discussione del piano industriale di Tk-Ast, che rappresenta il futuro di questa città e della siderurgia italiana e sul quale chiediamo quindi la massima attenzione del Governo e delle Istituzioni Europee».
De Sio: «Il governo ha alzato bandiera bianca»
«Se risultasse vera la notizia che circola in queste ore di una convocazione presso la sede nazionale di Confindustria dei vari soggetti- scrive Alfredo De Sio, consigliere regionale - ci troveremmo anche plasticamente di fronte all'abdicazione del ruolo centrale di garanzia che il Governo nelle varie fasi degli anni passati aveva comunque esercitato nel rapporto tra istituzioni, lavoratori ed azienda».
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