Teleriscaldamento, quattro indagati
A Perugia la rete costruita senza autorizzazioni

La procura della Repubblica di Perugia
di Luca Benedetti e Italo Carmignani
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Lunedì 4 Novembre 2013, 22:47 - Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 09:50
PERUGIA - L’inchiesta sull’impianto di cogenerazione a Prepo costruito nel perimetro dell’area della sede della Federcalcio batte l’ultima puntata e infila nel registro la contabilit degli indagati: sono quattro. Premessa d’obbligo: la federazione del pallone è totalmente estranea all’indagine. La nuova puntata del fascicolo fissa invece le responsabilità del committente dei lavori (Roberto Fanini rappresentante della Energy Project srl), del direttore dei lavori (Fausto Cardinali) e di due membri del cda della società che ha eseguito i lavori (Onorio Bertolini e Aldo Boschetti, presidente, vice e ad della Bies srl). L’accusa con cui il pm Massimo Casucci ha chiuso l’inchiesta dice così: sono state realizzate opere edili senza il permesso a costruire. Per la Procura, in particolare, è abusiva «la rete di teleriscaldamento accessoria all’impianto di cogenerazione», «l’attività di manutenzione straordinaria del ponte della ferrovia di Prepo» e la «costruzione di una tettoia di copertura della scala di accesso all’impianto di cogenerazione».

Il caso dell’impianto di cogenerazione nasce nel 2008. Cioè da quando il Comitato dei residenti di via Quintana (assistito dall’avvocato Chiara Ferrari e dal perito, l’avvocato Michele Baratta), a Borghetto di Prepo, ha dato battaglia contro la centrale a due passi dalle case. Dall’esposto all’inchiesta il passo è stato breve. Si è mossa la Forestale e la Procura (il pm era Sergio Sottani) aveva chiesto l’archiviazione. A cui si è opposto il gup Alberto Avenoso. Dal ricorso della Procura in favore dell’archiviazione bocciato dalla Cassazione, l’inchiesta è rinata. E il gup, dove aver affidato al professor Antonio Bartolini una perizia sul caso teleriscaldamento, ha inviato gli atti al pm. Il passo verso i quattro indagati è stato breve. Perché l’esperto del tribunale non ha avuto dubbi: «Dalla documentazione acquisita risultano mancanti i seguenti atti: inizio lavori, chiusura lavori e agibilità». Naturalmente gli indagati respingono tutte le accuse. E per Fanini lo ha detto al gup anche la relazione del suo perito.

Oggi l’impianto di teleriscaldamento è gestito dalla Sienergy Project srl, partecipata di Sienergia società di cui il Comune di Perugia detiene il 36,61% delle quote. Altri comuni umbri hanno il 13,73% e il 49,66% è in mano a soci privati.

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