I soldi falsi spesi in un distributore di San Giustino arrivano da una chat di Telegram

I soldi falsi sequestrati
di Walter Rondoni
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Sabato 24 Giugno 2023, 09:15

Avevano appioppato cinquanta euro falsi anche a un distributore di carburanti di San Giustino dopo averli acquistati su Telegram. Da non escludere che abbiano rifilato la stessa “sola” ad altre attività dell'Altotevere i cui titolari potrebbero aver deciso di non rivolgersi alle forze dell'ordine per una sorta di vergogna. L'indagine è nata dal sequestro di una banconota spacciata in una stazione di servizio. Semplicissimo il meccanismo che consiste nel fare un piccolo rifornimento, pagare con il denaro fasullo, mettere in tasca il resto in soldi “veri”. Dopo un po' il benzinaio di era accorto che qualcosa non andava nonostante la buona qualità di quel biglietto, in carta di puro cotone, con tanto di filigrana, ologrammi metallici, striscia di sicurezza. Così la cartamoneta aveva superato un primo esame visivo. I carabinieri di Sansepolcro, coordinati dal capitano Carmine Feola, acquisita la denuncia sono riusciti ad identificare il veicolo impiegato per il rifornimento, seguendone le tracce grazie alle telecamere della videosorveglianza.

Hanno quindi fermato il mezzo con i suoi occupanti, due giovani da poco maggiorenni. Dalla perquisizione sono saltati fuori quattro pezzi dello stesso valore, dei sette acquistati, identici al primo. I militari li hanno sequestrati insieme ai cellulari ed in questa maniera sono risaliti al canale di approvvigionamento, una chat su Telegram. Perfezionati gli accordi per la consegna mediante internet, il saldo veniva effettuato su carte di credito prepagate non intestate. Sembra che la scelta sia caduta sulle pompe di benzina perché gli addetti usano di rado i congegni elettronici di verifica. Indagati i due ragazzi per spendita di monete falsificate.

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