LA GARA
Di certo non è stata una partita facile. Un primo tempo bloccato e poco spettacolare, una ripresa in cui le due squadre si sono affrontate a viso aperto, con occasioni da una parte e dall'altra e la sorte che stavolta ha arriso ai biancorossi. Basti solo pensare che, praticamente sul ribaltamento di fronte di un'azione molto contestata in area biancorossa per un presunto fallo di mano di Pajac, è arrivato il vantaggio perugino con Di Carmine che dopo un'azione in solitaria ha atteso l'arrivo di Cerri e l'ha servito per il gol del vantaggio. Siamo solo al quarto d'ora del secondo tempo, può succedere di tutto e il Foggia mette ancora paura al Perugia.
Ma i grifoni rispondono colpo su colpo e arriva il secondo episodio che indirizza la gara: stavolta è in area foggiana, con Tonucci che secondo l'arbitro intercetta con la mano un cross ed è rigore per il Perugia. Sulla palla va Diamanti, appena subentrato a Cerri: conclusione angolata che il portiere foggiano Guarna intuisce ma non può bloccare. Raddoppio sotto la curva e pianto liberatorio per Diamanti, dopo mesi passati ai margini. Non solo: in quella richiesta fatta a Di Carmine (subito accettata dal bomber) di calciare il rigore c'era evidentemente la voglia di dedicare un gol anche all'amico di Nazionale, Davide Astori.
La gara resta vibrante fino alla fine, con un paio di grandi interventi di Leali (uno da applausi su Mazzeo a cinque minuti dalla fine), un paio di giocate corali del Perugia in velocità che avrebbero meritato miglior sorte, il terzo gol sfiorato da Di Carmine e un sinistro di Diamanti bloccato da Guarna. Finisce in festa per il Grifo, ma con il Foggia che si merita l'applauso dei duemila tifosi giunti dalla Puglia.
Servizio integrale in edicola domenica 11 marzo su Il Messaggero Umbria
© RIPRODUZIONE RISERVATA