Rifugiati, conti sospetti
c'è l'inchiesta della Procura

Sequestro di documenti
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Domenica 4 Agosto 2019, 17:33
La Procura di Terni sta lavorando in modo capillare da sei mesi. L'indagine è quella che riguarda i progetti Sprar a Terni e Narni. Sotto la lente dei magistrati numerosi documenti che si riferiscono alla gestione dei servizi di accoglienza rivolti a rifugiati e richiedenti asilo nel triennio 2014-16. Nei giorni scorsi sono stati recapitati a due dirigenti comunali l'avviso di proroga delle indagini. Si tratta di Lorella Sepi, dirigente al Comune di Narni, e dell'ex dirigente Danila Virili, del Comune di Terni, in pensione dallo scorso anno. Per ora il reato ipotizzato dalla Procura sembra essere quello del falso in atto pubblico, ma si tratta ancora di una fase embrionale, che potrebbe portare presto all'allargamento dell'indagine.
Decisiva sarà la lettura delle nuove carte prelevate nelle settimane scorse dagli investigatori. La proroga dell'indagine riferita alla gestione degli Sprar viene confermata dalla stessa ex dirigente Virili, contattata telefonicamente dal Messaggero. «Mi è arrivato un avviso ma non so ancora nel dettaglio di cosa si tratti», dice la Virili. Il Messaggero ha trovato conferma anche del coinvolgimento della dirigente Sepi da parte di una fonte che vuole mantenere l'anonimato. L'Indagine avrebbe preso impulso dagli esposti presentati nel corso degli anni dall'ex esponente della Lega, Emanuele Fiorini. In qualità di consigliere regionale e comunale, Fiorini ha messo sotto la lente la gestione degli Sprar. Prima ha puntato il dito contro il Comune di Narni, mentre recentemente, in occasione di una conferenza stampa, Fiorini ha passato ai raggi x la documentazione relativa agli anni 2014, 2015 e 2016 al Comune di Terni.
«Una macchina mangia soldi costruita sulle spalle di povere persone», aveva denunciato Fiorini, chiamando in causa anche l'Arci e la San Martino, i soggetti che hanno gestito i servizi di accoglienza. Al consigliere regionale aveva replicato il presidente dell'Arci, Francesco Camuffo: «Ogni soldo speso viene autorizzato dal Viminale. Nonostante gli esposti di Fiorini continuiamo nella nostra attività. Segno che lavoriamo bene».
Per quanto riguarda Palazzo Spada, recentemente, la Giunta ha approvato una riduzione dei posti disponibili per l'accoglienza dei rifugiati cosiddetti ordinari da 70 a 50 nel triennio 2020-2022. Confermato, invece, l'incremento dei posti, da 10 a 14, sempre per lo stesso periodo, per i minori non accompagnati. Azzerato il servizio relativo all'assistenza di rifugiati con disagio mentale, come aveva annunciato l'assessore Marco Cecconi.
 
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