TERNI Sommesso e composto Porchiano si prepara a dare a suo modo l'ultimo saluto a Gigi Proietti. A quel figlio famoso, salito agli onori della critica e delle cronache per più di mezzo secolo che però non ha mai dimenticato le sue origini. Gli anziani stemperano il dolore con le mani, facendo le stesse cose di sempre, andando a cogliere le olive, arrostendo la prima bruschetta per assaggiare il frutto di quella campagna che mille e una volta ha offerto rifugio al personaggio e ristorato l'amico. Gesti lenti e uguali che lasciano spazio ai ricordi. A quando Gigi improvvisava spettacoli di magia in una cantina dentro il paese, a quando partecipava ai veglioni di carnevale e inevitabilmente finiva sul palco ad incantare tutti, a quando nelle sere d'estate col gruppo di amici cantava e raccontava barzellette dalle mura del paese. Qualcuno l'ha preceduto, come Roberto e Gaetano che proprio quest'anno sono saliti ai campi elisi, qualcun altro, come Alberto Forti porta il peso di essere, per dirla con le sue parole «l'unico sopravvissuto».
Ma tutti, porchianesi e amerini conservano nel cuore l'orgoglio di esser stati le sue radici, di aver in qualche modo contribuito a dare i natali ad una stella fra le più belle e brillanti del firmamento dell'arte, della cultura, della bellezza. Anche per questo, oggi, nel giorno dell'addio, dalla Pro Loco di Porchiano del Monte arriva la proposta di intitolare al grande attore una via, una rotonda, una piazza di questo paesino arroccato sul monte.
«Un gesto di orgoglio e di gratitudine- spiega il presidente della Pro Loco Giovanni Rinaldi per conservare imperitura la memoria di un legame di sangue e di amicizia».