Puzzle Province e Comunità Montane:
sarà caos per un anno

Puzzle Province e Comunità Montane: sarà caos per un anno
di Federico Fabrizi
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Giovedì 22 Gennaio 2015, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 12:58
PERUGIA - Settanta provinciali destinati ai Tribunali come aveva ipotizzato la giunta Marini? Ma che? Per ora c'è posto solo per 18 e potrebbero diventare 9 alla luce di un cavillo per cui la metà dello stipendio dei

“trasferiti” spetterebbe alle Province... figurarsi come finisce.

Poi ci sono le Comunità Montane e qui occorre subito una pasticca per il mal di testa: la proposta preadottata dalla Regione stabilisce che 156 dipendenti vadano per 3 mesi “in prestito” alle Province, nella speranza che in quel periodo venga preparato il trasloco alle Unioni di Comuni, che dovrebbero essere 12. Contemporaneamente,

altri 55 dipendenti delle stesse Comunità Montane destinati alla pensione entro il 2016 dovrebbero restare dove sono. Alle dipendenze dei commissari liquidatori che per chiudere bottega e vendere quel che c'è avranno bisogno di un annetto. Nel puzzle “pubblico impiego” presentato ieri dall'assessore regionale Fabio Paparelli questo è uno dei dettagli che convince meno i sindacati.



La buona notizia è che dal taglio del personale delle Province dovrebbero salvarsi gli addetti ai centri per l'impiego (destinati a un'agenzia ad hoc figlia del Jobs Act) e gli agenti della polizia provinciale.



La notizia cattiva, invece, interessa i 15 dipendenti della Comunità Montana del Trasimeno: rischiano di non prendere lo stipendio per i prossimi 3 mesi (a pag. 44). Ancora tessere del mosaico. Confermata la cifra dei 120 pensionamenti tra i provinciali entro il 2016; altrettanti dovrebbero passare alla Regione: gli addetti a urbanistica, rifiuti, cave, caccia, pesca e turismo.



«Non c'è chiarezza sul fabbisogno dei vari enti: un punto essenziale per i trasferimenti - spiega Vanda Scarpelli (Cgil) - e poi c'è un problema di metodo: inutile un tavolo troppo allargato, abbiamo chiesto un gruppo di lavoro specifico». Diversi tasselli non sono ancora al loro posto, anche se l'intenzione della Giunta regionale è di approvare il nuovo assetto entro il 2 febbraio. Prima serviranno diversi incontri tecnici.



«Questa è l'occasione per fare una certa “pulizia” -dice Claudio Ricciarelli della Cisl - vogliamo che per

quanto possibile una funzione inizi e finisca nello stesso livello istituzionale e per i trasferimenti il personale deve seguire le funzioni».
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