Il vice coordinatore regionale di Forza Italia è l'unico presidente delle Comunità montane del Lazio a non rientrare, per ora, nella lista dei commissari che dovranno liquidare gli enti e quindi essere trasformati in Unioni dei comuni montani. Gli ultimi decreti a firma del governatore Nicola Zingaretti sono stati pubblicati ieri. Due, che vanno ad aggiungersi ai tre emanati prima della fine dell'anno, riguardano la provincia di Frosinone (vedi box a lato).
PARERE DELL'ANAC
Oltre alla Valle del Liri, all'appello manca solo una Comunità montana della provincia di Viterbo, ma in questo caso il motivo è noto: l'attuale presidente ha avuto una condanna penale. Il casellario giudiziario di Quadrini, invece, è immacolato, è stato eletto regolarmente nel marzo del 2016, le surroghe dei consiglieri sono avvenute puntualmente.
Allo stato non ci sono motivi di inconferibilità. Anche l'Anac (l'Autorità nazionale per l'anticorruzione) ha giudicato come infondate le eccezioni sollevate dal sindaco di Fontana Liri, Gianpio Sarracco. Perché allora la nomina è rimasta in sospeso? In Consiglio regionale, il gruppo di Forza Italia attende gli eventi: per ora nessuno vuole parlare di un caso politico.
Nelle settimane scorse si era parlato dell'apertura di un'indagine dopo un esposto sul concorso, svolto dalla Comunità Valle del Liri, per un posto di agente di polizia locale al Comune di Villa Santa Lucia. «Presso l'ente non c'è stata alcuna acquisizione di atti», assicura Quadrini.
I MILITARI CHIEDONO GLI ATTI
Gli atti, invece, sono in corso di acquisizione presso un'altra Comunità Montana, la XVI Monti Ausoni dove prima della fine dell'anno il presidente Augusto Caré e il vice presidente Gabriele Tanzi sono stati nominati rispettivamente commissario e sub commissario. Sull'ente, anche qui dopo un esposto, sono partiti gli accertamenti della Guardia di Finanza su delega della Procura di Cassino.
Ma del caso si stanno occupando anche i carabinieri della Stazione di Ceprano. I militari dell'Arma hanno chiesto a tutti i comuni che fanno parte della Comunità Montana Monti Ausoni (Falvaterra, San Giovanni Incarico, Pico, Pastena e Pontecorvo), di indicare quali sono stati i consiglieri delegati all'ente dal 2000 ad oggi.
CONSIGLIERI LASCIATI FUORI
Tra i fatti oggetto della denuncia all'autorità giudiziaria, c'è la mancata surroga, più volte richiesta, di 9 consiglieri, su 15, dell'assemblea montana (tre ognuno per i Comuni di San Giovanni Incarico, Falvaterra e Pico). Sostituzione che avrebbe potuto mettere a rischio la maggioranza e quindi la presidenza di Carè, il cui mandato è scaduto nel 2012, essendo stato eletto per l'ultima volta nel 2007. Dodici anni fa.
Carè ha giustificato le mancata convalida dei nuovi consiglieri con la fase transitoria degli enti. Tale fase però non è valsa per tre consiglieri di Pontecorvo (tra i quali Tanzi nominato poi vice presidente e ora sub commissario) entrati nel Consiglio della Monti Ausoni lo scorso maggio. Così come non è valsa per tutte le altre Comunità montane. Nella XIX Arco Aurunci le ultime surroghe sono state fatte lo scorso 30 dicembre.
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