Comunità Montane, liquidazione a caro prezzo: un anno di indennità per presentare mezzo bilancio

Comunità Montane, liquidazione a caro prezzo: un anno di indennità per presentare mezzo bilancio
di Pierfederico Pernarella
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Giovedì 1 Aprile 2021, 15:20 - Ultimo aggiornamento: 15:21

In liquidazione, ma a caro prezzo. Le Comunità Montane, anche nell'ultimo capitolo della loro accidentata storia che dovrebbe chiudere un riordino iniziato ormai tredici anni fa, continuano a rappresentare uno dei casi più paradossali della pubblica amministrazione. Tra il dicembre e gennaio scorsi  la Regione Lazio ha nominato commissari e sub commissari per la liquidazione degli enti. Una procedura che, considerando anche la situazione emergenziale dovuta dalla pandemia, si sarebbe dovuta chiudere entro la fine dello scorso luglio con la presentazione dei bilanci finali di liquidazione.

Queste le nomine che erano state fatte: Oreste De Bellis e Mario Cinque sono stati nominati rispettivamente commissario e sub commissario della XIX Comunità Montana “Arco degli Aurunci”; Giovanni Iorio e Giacinto Boni per XXI “Monti Lepini Ausoni e Vailiva”; Achille Bellucci e Leonello Serafini per la XII “Monti Ernici”; Antonio Iannetta e Marco Scappaticci per la XIV “Valle di Comino", Augusto Carè e Gabriele Tanzi per XVI “Monti Ausoni”. 

Sette mesi, in base ai tempi dettati dalla normativa sulle liquidazione, dovevano essere sufficienti per mettere un punto sulla situazione finanziaria di enti che già da lungo tempo si erano limitati alla gestione dell'ordinaria amministrazione, con spese più che altro legate al funzionamento degli stessi.

Insomma, all'apparenza niente di così complicato.

E invece la faccenda si è rivelata complicatissima, tanto che al 30 luglio, scadenza per la presentazione del bilancio finale, le Comunità montane sono state in grado di presentare solo quello iniziale che invece, con tanto di proroga per l'emergenza Covid, era slittata al 31 maggio.


La Regione Lazio, soltanto a marzo, ha preso atto di questa inadempienza e ha quindi revocato gli incarichi di commissario e sub commissario, rinominando soltanto i primi, individuati nella maggior parte dei casi nei precedenti commissari. Due sole le eccezioni:  Gianluca Quadrini, ex commissario della XV Comunità Valle del Liri, sostituto da Rossella Chiusaroli, e di Augusto Carè della XVI Comunità Montana “Monti Ausoni”, per il quale, pur essendosi dimessosi pochi giorni prima la formalizzazione della revoca, era già pronta la sostituzione che è stata ufficializzata martedì con la sostituzione di Francesco Piccirilli, sindaco di Falvaterra.

Meglio tardi che mai. Nel frattempo, però, le inaspettate lungaggini di queste complicatissime procedure di liquidazione stanno costando non poco alla Regione Lazio.

I commissari e i sub commissari si erano assunti gli obblighi della liquidazione, nei tempi dettati dalla legge, non per beneficenza, ma dietro il pagamento di un'indennità mensile non trascurabile, pari al 20% per i commissari e 10 per i sub commissari delle retribuzioni dei consiglieri regionali. Quindi circa 1.520 euro al mese per i primi, e 760 euro per i secondi. Tali indennità vengono pagate ogni trimestre e ad oggi, stando ai dati della piattaforma Open Spesa della Regione Lazio, gli ultimi pagamenti risalgono tra settembre e ottobre.

Ma nel frattempo di trimestri, fino alle ultime revoche, ne sono passati cinque e considerando che per ognuno di essi a commissari e sub commissari (rimasti in carica fino a una settimana fa) vengono corrisposte indennità per un totale di 6.867 e 36 centesimi di euro, ad oggi, la semplice presentazione dei bilanci di liquidazione della sei Comunità montane della provincia di Frosinone, ancora quelli provvisori e per giunta in nettissimo ritardo, andrà a costare circa 200mila euro. Oltre 30mila euro a Comunità Montana. Un lavoro prezioso, per quanto ritenuto inconcludente dalla stessa Regione Lazio.

A livello regionale, considerando tutte le altre Comunità Montane del Lazio, stiamo nell'ordine di quasi 800mila euro.

Ora i commissari entro la fine di maggio dovranno presentare i bilanci finali di liquidazione. Con un anno di ritardo rispetto ai tempi di legge. Chissà se basterà per venire a capo di queste complicatissime procedure.
 

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